Internet non ha bisogno della Carta

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Come Bertolt Brecht, prediligo i Paesi senza eroi, quelli in cui il sistema funziona per responsabilità diffusa e non esiste bisogno costante di campioni e campioncini che si ergano a difensori della cosa comune. Internet per me non ha bisogno di protettori o legittime autorità; è uno strumento economico, complesso per via del carattere tecnologico ma, come un cacciavite o un tornio, non è “una risorsa globale e che risponde al criterio della universalità”, tanto è vero che universale non è.

Per usare Internet l’individuo deve avere un tasso minimo di scolarità, di comprensione della complessità, di capacità di formulare un piano di azione, di scegliere gli strumenti giusti per compierlo e di dotazione economica, soprattutto nella sua giovane età. Altrimenti si guarda Facebook come si guardava prima Raiuno, e non sarà certo il fatto che si è sostituita la sim all’antenna, lo smartphone al Brionvega, che cambierà il tasso d’intelligenza del Paese e della sua struttura economica.

L’articolo integrale è sul mensile Prima Comunicazione n. 454 – Ottobre 2014