E’ online ‘Gli Stati Generali’, il nuovo sito di news di Tondelli e Dilena

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Ha preso il via oggi Gli Stati Generali, la nuova impresa giornalistica fondata da Jacopo Tondelli, ex direttore de Linkiesta, insieme a Lorenzo Dilena, anche lui ex Linkiesta, la SocialGraph di Paolo Bottazini e Francesco Fabietti, e Matteo Perego, sistemista ed esperto di architettura informatica.

“Gli Stati Generali sono un progetto per integrare l’essenziale del giornalismo professionale di interesse pubblico e la ricchezza del giornalismo partecipativo, espresso dai saperi diffusi nella società ma spesso poco valorizzati dal sistema dei media esistente o dispersi nella rete”, si legge sul sito. La mission è quella di “creare un sistema informativo neuronale capace di generare informazione tramite l’interazione di giornalisti professionisti, brains, lettori”.

Jacopo Tondelli (foto Olycom)
Jacopo Tondelli (foto Olycom)

“Abbiamo pensato di costruire anzitutto uno spazio di voci, sguardi e saperi qualificati, che interagiscano tra loro, con noi, con la realtà che viviamo e con le nostre città in maniera flessibile e attenta”, scrive Tondelli nell’editoriale pubblicato oggi nella home page del sito intitolato ‘Gli Stati Generali dei vivi nell’Italia moribonda’. “Abbiamo concepito e costruito un sistema di intelligenze che, da punti di vista e da percorsi di formazione molto diversi, possano illuminare esigenze, bisogni e meriti nascosti, eppure vivissimi, nella nostra società, aprendo le porte ai tanti, troppi talenti colpevolmente trascurati ed emarginati. Crediamo naturalmente ancora al giornalismo e ai suoi elementi fondativi: la capacità di trovare e raccontare notizie, naturalmente, di fare inchieste che consegnino a sguardi vigili verità fastidiose, di costruire analisi ricche e opinioni informate. E cercheremo di proporre questi ingredienti con costanza, su Gli Stati Generali. Ma – continua Tondelli – mentre non dimentichiamo il valore alto e prezioso del nostro lavoro, non possiamo davvero più ignorare quanto il mondo sia cambiato e quanto l’accesso massivo ai mezzi di produzione delle informazioni abbia completamente stravolto, nei fatti, il rapporto tra chi ha le competenze per produrre contenuti rilevanti e chi ha legittimo interesse alla conoscenza. Gli Stati Generali, dunque, si fondano sul lavoro redazionale di costruzione e scelta di pochi oggetti giornalistici rilevanti, da un lato, e su una pluralità di voci forti e libere, che costituiscono il nostro social media di qualità, popolato direttamente dai nostri brains che racconteranno l’Italia e il mondo che cambia a partire dalle proprie competenze, esperienze e sensibilità. Abbiamo insomma deciso di fondare, anche grazie alla fiducia di una quindicina di soci finanziatori e al lavoro di informatici e ingegneri che hanno ritenuto di investire tempo e lavoro, un nuovo organo di informazione che è, naturalmente, un’impresa. Dell’impresa – si legge ancora nell’editoriale – condivide gli obiettivi economici e imprenditoriali”.

I quattro soci fondatori detengono complessivamente circa il 97% del capitale (con Tondelli e Dilena soci di maggioranza con l’80%), mentre le quote restanti sono distribuite fra una decina di soci.

La homepage di oggi degli Stati Generali
La homepage di oggi degli Stati Generali
Lorenzo Dilena (foto Twitter)
Lorenzo Dilena (foto Twitter)

Tondelli e Dilena avevano anticipato il loro progetto editoriale in un’intervista pubblicata su Wired.it il 10 settembre nella quale lo descrivevano come “un giornale che vuole raccontare in modo approfondito, indipendente e rigoroso il potere italiano, economico e politico, la società, la cultura e anche avere uno sguardo comunque internazionale per provare a descrivere le cose davvero rilevanti che succedono nel mondo, sviluppando uno sguardo che abbia la giusta distanza dalle cose italiche e dal nostro chiacchiericcio quotidiano”. E ancora: “Buzzfeed è sicuramente un modello cui ci ispiriamo, non per il tipo di contenuti, ma per la loro abilità nella titolazione, nella costruzione semantica degli articoli e in generale per la capacità di penetrazione nel web, e per questo ci affiancano sin dall’inizio diversi professionisti del settore”.