De Benedetti: uscire dalla crisi dell’editoria facendo crescere i brand. Il prossimo direttore di Repubblica? Ezio finchè ne avrà voglia, oggi Repubblica è lui

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L’editoria è in crisi. Come uscirne? Dobbiamo far crescere i nostri brand. Repubblica ha un milione e mezzo di follower su Twitter, molti di più su Facebook. Ecco alcuni estratti dell’intervista di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera di oggi (14/11/2014) a Carlo De Benedetti, presidente del gruppo l’Espresso e già ai vertici di Cir:

Quindi su Renzi, tra Scalfari e Mauro, ha ragione Mauro?

«Scalfari è un mio grandissimo amico oltre che geniale imprenditore e innovatore nel campo del giornalismo. Ma – lo dico scherzando – lui vorrebbe vedere Reichlin primo ministro. Ogni domenica mattina mi confronto con tre novantenni. Piero Ottone. Gianluigi Gabetti: un uomo che ha meriti colossali. E Scalfari, cui mi lega un’affinità: entrambi siamo dentro e fuori il sistema; lo critichiamo, ma ne facciamo parte».De Benedetti Carlo (foto Olycom)
Chi sarà il prossimo direttore di Repubblica ?
«Finché Ezio ne ha voglia, il direttore sarà Ezio. Si è preso Repubblica non solo “a collo”, come diciamo noi piemontesi, ma addosso. Oggi Repubblica è lui».

L’editoria però è in crisi. Come uscirne?

«Dobbiamo far crescere i nostri brand. Repubblica ha un milione e mezzo di follower su Twitter, molti di più su Facebook».
Come monetizzare tutto questo?
«Siete la concorrenza, non lo dico. Ma se i giovani pensano che il nostro brand sia importante, significa che sentono l’esigenza di una gerarchia tra le troppe notizie da cui sono bombardati. Noi forniremo questa gerarchia. Non si tratta più di raccontare quel che è accaduto, ma perché è accaduto».
Anche sulla Fiat deve ricredersi: lei ne prevedeva il fallimento.
«Marchionne si è rivelato un genio della finanza. Ha avuto un successo straordinario. Ma non è un uomo di automobili. In materia finanziaria vorrei essere bravo come Marchionne. So che qualcuno mi ritiene un finanziere…».
Sta dicendo che lei non è un finanziere?
«Io sono sempre stato un imprenditore che ha capito la leva della finanza. E nei 100 giorni in cui rimasi in Fiat, con Giorgetto Giugiaro inventammo la Panda».