Michele Anzaldi :”Da rivedere pagamenti e riscossione del canone Rai”

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(AGI)  “Fermo restando che non puo’ essere accettata nessuna forma di evasione del canone, e’ indubbio che vada rivisto il metodo di pagamento, cosi’ come tutta la procedura di riscossione”. E’ quanto ha dichiarato il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, intervenendo in Aula alla Camera sulle mozioni in materia di esenzione dal pagamento e di disdetta del canone Rai.
“Fa decisamente riflettere – ha spiegato Anzaldi – che, secondo quanto riferiscono gli organi di stampa senza che risultino smentite, ci sia una struttura alla Rai che impiega ben 700 persone solo per occuparsi della riscossione di questo tributo, spesso con il rischio di eccessi di zelo proprio con le persone che il canone lo pagano. La battaglia all’evasione e’ giusta, ma bisognerebbe capire con certezza quanti utenti riguarda realmente, invece di adagiarsi su cifre milionarie che spesso girano senza conferme”.
“Sulle 700 persone impiegate in Rai per la riscossione del canone – aggiunge il deputato Pd – presentero’ una interrogazione in commissione di Vigilanza. Se ciascuna di loro costasse in media 40mila euro lordi, saremmo di fronte ad una spesa di 28 milioni di euro, che corrisponde a 277mila canoni annuali”. “Il Pd, sulla questione del canone Rai – ha dichiarato ancora Anzaldi – condivide la necessita’ di rivedere in profondita’ l’attuale normativa. In realta’ crediamo che sia necessario, innanzitutto, riformare il servizio pubblico nel modello di governance e, di conseguenza, nei criteri di nomina degli organi amministrativi. E’ necessario e urgente liberare la Rai dai partiti e bisogna innanzitutto allontanare i partiti dalle fonti di nomina per fare in modo che i vertici non siano vittime dei bilancini parlamentari”. (AGI 17 novembre 2014)

Michele Anzaldi
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