Continua l’iniziativa di governo per portare l’Iva degli ebook dal 22% al 4%, come quella dei libri cartacei. Dopo l’emendamento alla legge di stabilità presentato dal ministro della Cultura Dario Franceschini il 19 novembre, la commissione Bilancio ha stabilito che esiste la copertura economica necessaria per l’abbassamento dell’aliquota. La riduzione comporta una perdita di gettito di 7,2 milioni di euro su un fatturato di 40 milioni stimato nel 2013 e la copertura è stata trovata attingendo al fondo per gli interventi strutturali di politica economica. A questo punto l’emendamento segue il percorso della legge di stabilità, con il voto alla Camera e al Senato prima dell’entrata in vigore del provvedimento. L’emendamento presentato da Franceschini, che da tempo si batte per l’equiparazione dell’Iva carta-digitale, sancisce il principio che un libro è un libro a prescindere dal supporto e segue la strada già intrapresa dalla Francia, incapatta in sanzioni per aver deciso autonomamente rispetto all’Unione europea. Bruxelles, infatti, è contraria all’equiparazione dell’Iva in quanto considera l’ebook un servizio elettronico.
