“La bellezza naturale del nostro Paese non è merito nostro. Ciò che può essere merito nostro è migliorare le periferie, che sono la parte fragile della città e che possono diventare belle”. Sono le parole di Renzo Piano scritte sulla copertina del primo numero di Periferie, la rivista nata da un’idea dell’architetto e senatore a vita. A presentarla oggi pomeriggio a Roma a Palazzo Giustiniani è stato lo stesso Piano alla presenza, tra gli altri, del presidente del Senato Pietro Grasso.

Diretto da Carlo Piano e Walter Mariotti, su progetto grafico di Luca Ballarini e fotografia di Claudio Morelli, Periferie è ideato dal workshop Rane di Milano. Viene pubblicato con cadenza quadrimestrale e intende occuparsi, attraverso l’attività del gruppo di lavoro G124 (il nome deriva dal numero della stanza dove si trova l’ufficio da senatore a vita di Piano, a Palazzo Giustiniani), di tutte le tematiche architettoniche, sociali, economiche e culturali che riguardano la città del futuro. Periferie, dunque, come prospettiva e metafora, lente di osservazione e chiave d’interpretazione della trasformazione della società italiana e internazionale.
Il primo numero della rivista è dedicato proprio al Rapporto annuale del G124, che nell’ultimo anno ha studiato tre interventi di riqualificazione nelle città di Torino, Roma e Catania. Tre ampi capitoli sono infatti dedicati agli interventi di rammendo realizzati in queste città, dove i sei giovani architetti hanno lavorato a stretto contatto con le associazioni locali, le parrocchie, le scuole e gli abitanti che desiderano riappropriarsi dei loro quartieri.
L’introduzione di Periferie è stata scritta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che spiega perché, tornando alle origini della Costituzione, ha scelto di nominare senatore a vita Piano. Il presidente del Senato Pietro Grasso, invece, racconta della sua visita nella bottega del G124, che gli ha ricordato quelle dei maestri rinascimentali.
Il magazine è consultabile da oggi anche su renzopianog124.com.
