Ernesto Mauri prova a cambiare pelle ai prodotti editoriali della Mondadori, convinto che abbiano nuove risorse ancora inespresse che possono compensare la diminuzione delle forme tradizionali di ricavi. Nasce Mondadori Libri per crescere ancora nel settore.

Al momento del suo insediamento come amministratore delegato li aveva definiti “il grande malato della Mondadori”. Ora, commentando i risultati di esercizio dei primi nove mesi del 2014, Ernesto Mauri si lascia sfuggire un sorriso: “Il malato comincia a guarire. Per i periodici il quadro di mercato rimane molto difficile, ma adesso la nostra area Periodici Italia ha un risultato operativo consolidato positivo per 0,4 milioni di euro, con un miglioramento di 19,2 milioni rispetto al settembre 2013”.
In questo resoconto intermedio di gestione, approvato dal Cda del 13 novembre, che Mauri considera una conferma dell’annunciato obiettivo di gruppo di arrivare nel 2014 a un sostanziale pareggio di bilancio e a un margine operativo lordo superiore a quello del 2012 (66,5 milioni), una nota della Mondadori precisa come – “per l’effetto combinato della maggiore efficienza derivante dalle azioni sui prodotti, della riduzione dei costi operativi e di minori oneri di ristrutturazione” – l’area periodici in Italia e Francia abbia contribuito per oltre il 50% al miglioramento dei risultati del gruppo nel terzo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2013: ricavi consolidati a 859,6 milioni di euro, in calo del 4,8% a perimetro omogeneo, un margine operativo lordo in netta crescita a 36 milioni contro gli 8,9 del 2013, un risultato netto positivo per 3,5 milioni rispetto alla precedente perdita di 5,2 milioni. Dati immediatamente recepiti e premiati dal mercato con un rialzo in Borsa del titolo Mondadori del 16% nella seduta del 18 novembre, con effetto trainante sull’intero comparto dell’editoria.
L’articolo integrale è sul mensile Prima Comunicazione n. 455 – Novembre 2014
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