Mediaset Premium vale 819 milioni di euro e ha 1,72 milioni di abbonati. Ecco tutti i numeri della pay tv del Biscione (Repubblica)

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(Repubblica) Mediaset Premium, la pay-tv di casa Berlusconi, vale 819 milioni di euro. E la nuova scatola societaria dove sono confluite tutte le attività a pagamento (escluso la pay on demand di Infinity) del Biscione chiuderà il 2014 con un utile operativo stimato dal gruppo a 19 milioni, meglio rispetto alle valutazioni di perdite a volte apocalittiche circolate sul mercato negli ultimi anni. Numeri e dettagli emergono dalla perizia redatta da Stefano Morri della Morri Cornelli & associati in vista del decollo della scatola societaria creata per aprire il capitale a Telefonica, che ha rilevato un pacchetto azionario dell’11% di Mediaset Premium. Trecento pagine tra calcoli ed allegati da cui spuntano altri particolari inediti e ufficiali sul gruppo: la nuova entità decollerà proprio oggi con 1,72 milioni di abbonati (dato al 30 settembre), una posizione finanziaria netta attiva e con crediti per 637 milioni con Sky, figli dell’armistizio e della spartizione sui diritti della serie A 2015-2018 raggiunto lo scorso giugno con la mediazione di Infront e l’ok della Lega. I documenti svelano anche i patti parasociali con Telefonica: gli spagnoli saranno obbligati a vendere la loro quota in caso di richiesta al Biscione, che avrà pure un diritto di prelazione sulla partecipazione. Ma Cologno, nel caso decidesse di aprire il capitale a nuovi partner, sarà obbligata a vendere azioni sempre in compartecipazione con la società iberica.

Pier Silvio Berlusconi (foto Sostenitori)
Pier Silvio Berlusconi (foto Sostenitori)

 

La relazione di Morri cristallizza in 819 milioni il valore dell’intero pacchetto in cui sono stati conferiti i diritti per la Serie A, quelli della Champions 2015-2018 e 1,9 miliardi di debiti. La forbice di valore balla da un minimo tra 733 e un massimo di 932 milioni ma precisa la relazione è in linea con la stima effettuata da Telefonica e con i metodi di calcolo utilizzati prendendo in considerazione i multipli dei concorrenti quotati in Borsa. La fotografia dei documenti depositati riguarda solo lo stato patrimoniale del gruppo (debiti e crediti) e non la sua redditività. Su quel fronte, mette le mani avanti il perito, ci si è avvalsi solo delle stime dell’azienda. Nessun riferimento agli anni scorsi dunque (Premium non pubblica più i dati dal 2011) ma solo previsioni per il futuro: 19 milioni di utile operativo nel 2014, 33 di rosso nel 2015, 21 nel 2016 per poi decollare con 54 milioni di profitti nel 2017 e 102 nel 2018. Frutto, c’è da immaginare, di un boom di abbonamenti grazie all’esclusiva sulla Champions League.

L’elenco ragioneristico dei beni confluiti in Mediaset Premium comprende tutti i pacchetti di diritti tv del calcio, gli accordi con Fox ed Eurosport, i dipendenti (poco più di 200), un bouquet di film a luci rosse figli dell’avventura andata male negli adult movies (da “Modelli in libera uscita” a “Alle bionde piace caldo” attraverso altre produzioni con titolo molto più estremi impubblicabili in fascia protetta) e i contratti con ex calciatori e allenatori e giornalisti (spiccano Giancarlo Mughini e Andrea Scanzi) assoldati come opinionisti.

http://www.repubblica.it/economia/2014/12/01/news/mediaset_premium_vale_819_mln_tutti_i_numeri_della_pay_di_arcore-101847981/