(ASKANEWS) “Troppi i giornalisti sotto tutela perche’ colpiti da minacce, intimidazioni e abusi per limitare o impedire la circolazione delle informazione, il ministro Alfano fornisca i numeri del fenomeno perche’ informazione libera, legalita’ e democrazia viaggiano di pari passo”.
Lo ha sollecitato il senatore Felice Casson, vicepresidente della commissione Giustizia con un’interrogazione al ministro dell’Interno. “Quanto accaduto a Lirio Abbate de l’Espresso, la cui macchina sulla quale viaggiava con la scorta e’ stata speronata, e’ solo la punta di un iceberg – ha spiegato – In Italia il numero dei giornalisti sotto tutela o minacciati e’ in costante crescita e il fenomeno ben e’ descritto e certificato dall’Osservatorio “Ossigeno per l’informazione”, promosso dall’Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale stampa italiana, che ha documentato oltre duemila intimidazioni di questo tipo consumate in Italia fra il 2006 e il 2014, di cui 350 nei primi undici mesi del 2014 e in Europa si discute il “caso italiano” a causa dell’elevato numero di giornalisti intimiditi, che non ha eguali negli altri Stati membri”. “Va infatti notato – ha aggiunto – che numerosi organismi internazionali (dalle Nazioni Unite, al Consiglio d’Europa, all’OSCE) hanno sollecitato le istituzioni italiane a modificare alcune leggi, in particolare quella sulla diffamazione a mezzo stampa, per rendere piu’ sicuro il lavoro dei giornalisti e piu’ garantito il diritto dei cittadini italiani di essere informati in modo completo.
Un fenomeno che non puo’ contare su numeri certi ufficiali, come risulta nel rapporto su mafie e informazione consegnato a novembre del 2014 alla Commissione Parlamentare Antimafia dall’Osservatorio Ossigeno che ha segnalato l’assenza di statistiche ufficiali”. “E’ quindi necessario – ha concluso Casson – che il governo chiarisca innanzitutto su quanti sono le giornaliste e i giornalisti sotto scorta o sotto tutela delle Forze dell’ordine e quali misure il governo voglia intraprendere per garantire sia la sicurezza personale dei giornalisti impegnati nell’attivita’ di cronaca sia il diritto dei cittadini di essere informati senza subire una censura imposta con la violenza e l’arbitrio. Cosi’ come e’ importante che venga dato un chiaro segnale anche in campo normativo per rispondere alle ripetute sollecitazioni da parte dell’Onu e degli organismi europei”. (Askanews, 2 dicembre 2014).
