Casaleggio ridisegna il Movimento 5 Stelle: struttura più leggera e sì agli interventi in televisione

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(Corriere.it) Un M5S light, con una struttura leggera. Non un partito, sia chiaro. Casaleggio torna a Roma per incontrare il direttorio dei cinque, nominati per affiancare Grillo nella leadership del Movimento. Tanti i temi sul tavolo, comprese le polemiche coi dissidenti che domenica parteciperanno a Parma all’evento organizzato dal sindaco Pizzarotti. Ma anche l’assenza di soldi, grazie al rifiuto dei finanziamenti pubblici, che riesce a tenere a bada il timore più grande: che il Movimento cambi pelle e si trasformi in partito. Il viaggio di Casaleggio rappresenta dunque una sorta di benedizione del direttorio.

Rete dei Comuni e piattaforma

Si allenta, inoltre, il divieto di andare in tv, costato numerose espulsioni ai dissidenti. I 5 Stelle hanno bisogno anche del piccolo schermo per arrivare alla massa e fare breccia. Il cofondatore – viene riferito da fonti parlamentari – ha voluto ascoltare proposte ed idee ma principalmente ha indicato il nuovo corso che, a suo avviso, il movimento dovrà intraprendere. Un percorso nel quale i «dissidenti» rappresenterebbero una variabile ininfluente: la strategia suggerita dal guru milanese, infatti, sarebbe quella di non intervenire né con espulsioni, né con un inasprimento dei toni che «farebbe soltanto il loro gioco». Anche per questo Casaleggio non avrebbe voluto soffermarsi più di tanto sull’incontro di questa domenica a Parma organizzato dal sindaco Federico Pizzarotti: «Non faremo niente ma, se decidono di andarsene, non accadrà nulla», è il senso delle parole che avrebbe detto ad alcuni fedelissimi. In risposta all’iniziativa parmense, ma anche in un’ottica di un sempre maggiore coinvolgimento del territorio, il cofondatore si sarebbe soffermato sull’organizzazione del movimento. Casaleggio avrebbe insistito sulla necessità di «mettere in rete» tutte le iniziative cinquestelle, partendo da quelle dei Comuni, magari all’interno di una gigantesca struttura informatica capace di raccogliere dati da tutta la penisola. Una rete cinquestelle dei Comuni e dei territori su cui veicolare iniziative locali ma anche parlamentari a partire dal reddito di cittadinanza. Il nuovo direttorio, infatti, sarebbe funzionale proprio a questo tipo di progetto. Il co-leader avrebbe ribadito la necessità di individuare «competenze di settore» e di assegnare «deleghe» precise ai cinque componenti del collegio di garanti. Un’idea raccolta da molti che hanno però anche chiesto di «allargare il direttorio» con l’ingresso di altre persone, magari «con i capelli bianchi». Casaleggio avrebbe poi raccolto anche le richieste di tanti che chiedono un ammorbidimento del divieto di andare in tv. L’idea non piace all’imprenditore meneghino che però avrebbe ceduto in parte, ripromettendosi di valutare meglio la questione.
I Power Rangers e i disertori
La strategia è stata illustrata non solo ai 5 membri del “direttorio”, ma anche ai vari parlamentari che lo hanno incontrato nello studio del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. Per ora l’abbozzo della struttura che ha in mente Casaleggio parte proprio dal direttorio: cinque persone fidatissime -Di Maio, Di Battista, Fico, Sibilia e Ruocco, da molti già battezzati i “power rangers”- che Casaleggio e Grillo hanno voluto indicare senza passare dalla Rete e dall’assemblea. Ma non è da escludere che la squadra si allarghi, mettendo dentro anche qualche senatore. Inoltre, sarebbero state definite le deleghe di Di Maio e degli altri che verranno comunicate e condivise in assemblea. Una riunione a cui Casaleggio non ha preso parte: dopo una giornata fitta di incontri, il guru ha deciso di fare ritorno a Milano. Mercoledì Renzi, intervenendo su La7, ha aperto al Movimento sulla nomina del Capo dello Stato. Ma per il momento non sono arrivate reazioni in merito. Sono circa 80 i parlamentari M5S presenti in assemblea congiunta. Oltre una cinquantina le assenze tra deputati e senatori. Alcuni spiegano di aver disertato l’incontro per non legittimare il direttorio fresco di nomina. In apertura, Di Maio e gli altri hanno messo sul tavolo una serie di proposte di cui si sta discutendo, chiedendo ai deputati di mandare tre proposte e tre soluzioni per iniziare il lavoro.
Niente Parma per il direttorio
In assemblea Giulia Sarti ha rinnovato l’invito di Pizzarotti al direttorio di andare all’appuntamento di Parma, ma sembra che i 5 non saranno presenti, come avrebbe detto lo stesso Fico in riunione. Fico, sempre secondo quanto viene riferito, avrebbe spiegato che la decisione è stata presa per evitare strumentalizzazioni. Così come ha ribadito che non ci saranno espulsioni per chi andrà a Parma né di altri parlamentari «al mille per mille». Fico avrebbe parlato anche del blog di Grillo, al centro delle ultime polemiche che hanno turbato il movimento: «In questo momento noi non abbiamo nessun potere sui post che escono sul blog. Col tempo, forse col dialogo, si riuscirà a influire», ha detto. Riguardo alla nomina dell’organismo, Fico avrebbe sottolineato che «non è stato violato l’articolo 4 del non statuto», che prevede non vi siano organi direttivi nel M5S, «perché questo non è un organo direttivo ma solo di dialogo», avrebbe assicurato ai suoi.
Mentre arriva la prima defezione: Cristian Iannuzzi starebbe valutando l’intenzione di dimettersi dal gruppo parlamentare 5 Stelle in dissenso per l’elezione del direttorio.M5S, blitz di Casaleggio a Roma

http://www.corriere.it/politica/14_dicembre_04/m5s-blitz-casaleggio-roma-movimento-light-ok-ritorno-tv-21f287b0-7bd9-11e4-b47e-625f49797245.shtml