Nel 2014, 66 giornalisti sono stati uccisi mentre svolgevano il loro lavoro. Lo riporta l’ong Reporters sans frontières (Rsf) nel suo bilancio annuale delle violenze sugli operatori dell’informazione, precisando che alla cifra delle vittime vanno aggiunti 11 collaboratori non giornalisti e 19 citizen journalists. Il Paese in cui sono avvenute più uccisioni è la Siria, con 15 morti, seguita da territori palestinesi (7), Ucraina (6), Iraq e Libia (4 ciascuno). I sequestri sono aumentati a 119 casi (a cui si aggiungono 8 citizen journalists), mentre 40 reporter sono ancora oggi ostaggi in varie zone del mondo. Sempre secondo la ong, nel 2013 si contavano 71 giornalisti uccisi e 87 rapiti.
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