Stefano Mauri, vicepresidente di Messaggerie Italiane, ha dichiarato in merito ai dati dell’Aie: “In tutto il mondo l’andamento del mercato del libro è agganciato al Pil più che alla rivoluzione digitale. Se il Pil sale del 2% il libro sale di più. Se il Pil scende il libro scende di più. In Italia il 2014 si è ridotto il calo del mercato.
I canali riservati ai lettori abituali hanno tenuto. Come conferma l’Istat i lettori deboli, tipicamente una fascia di popolazione più in difficoltà, hanno comprato e letto meno, il che si è ripercosso soprattutto sulle vendite dei supermercati. Va detto che non ci sono stati fenomeni popolari come le 50 sfumature che hanno incuriosito negli anni precedenti molti lettori occasionali. In Usa e in Gran Bretagna, come ha scritto il Financial Times, il mercato del libro fisico è in ripresa e l’ebook cresce ancora, il che testimonia che la ripresa economica sarà la migliore cura anche per la crisi del libro. Dell’indagine Istat va notato che è tra i giovani, anzi tra le ragazze, che troviamo le categorie di lettori più forti, e il futuro si legge nei giovani.” (Comunicato stampa, 26 gennaio 2015)