Sono state definite le due caselle dell’informazione-comunicazione della Presidenza della Repubblica. Si tratta del nuovo capo Ufficio stampa e Portavoce, Giovanni Grasso, e del Consigliere per l’informazione, Gianfranco Astori, due uomini da sempre vicini al nuovo Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il decreto di nomina è atteso in giornata.
Giovanni Grasso è giornalista professionista dal 1989, e ha lavorato inizialmente a La Discussione e poi al servizio politico dell’Agenzia Giornalistica Italia. Nel ’92 è passato

all’Avvenire, come redattore politico parlamentare. E’ stato (dal 1996 al 2001) capo dell’ufficio stampa del presidente del Senato Nicola Mancino e nel 2011 è stato nominato
portavoce del ministro della Cooperazione internazionale e dell’Integrazione Andrea Riccardi. Ha scritto diversi libri (I cattolici e l’Aventino; Giornalismo e politica nella Seconda Repubblica; Scalfaro. L’uomo, il presidente, il cristiano; Piersanti Mattarella, da solo contro la mafia) ed è anche autore di documentari di carattere storico trasmessi da Rai 3 e Rai Storia. Gianfranco Astori seguirà invece tutte le problematiche, sempre più vaste e complesse (etica, privacy, sopravvivenza economica, libertà di stampa) legate al mondo dell’informazione, dei media e della Rete.
Nato a Milano, Astori ha iniziato l’attività di giornalista collaborando all’agenzia di stampa Sport Informazioni alla fine degli anni Sessanta, quando frequentò la facoltà di sociologia all’Università di Trento impegnandosi nelle organizzazioni studentesche cattoliche. Dopo collaborazioni con La Discussione e Il Popolo, e l’incarico di responsabile dell’ufficio stampa dell’Istituto per le relazioni tra l’Italia e i Paesi dell’Africa, America Latina e Medio Oriente, nel 1978 entra all’agenzia di stampa Asca, nata alla fine degli anni ’60 come organo di informazione del mondo cattolico. Astori ha iniziato da praticante diventando poi corrispondente da Torino, inviato sui temi dell’economia e della politica internazionale, e infine direttore, incarico lasciato nel marzo 2014.

Astori è stato anche responsabile dell’ufficio per l’informazione del Parlamento Europeo per l’Italia e consigliere per l’informazione presso la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Difesa. E si è dedicato attivamente alla politica come deputato al Parlamento per la Democrazia Cristiana, dal 1983 al 1994, ricoprendo durante il settimo governo Andreotti, dall’aprile 1991 al giugno 1992, l’incarico di sottosegretario al ministero dei Beni culturali e ambientali.