La Corte Ue boccia l’Iva ridotta per gli ebook. La replica della Federazione Editori: “le regole devono riflettere lo sviluppo tecnologico” (DOCUMENTO)

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(AGI) Nella sentenza di oggi la Corte sottolinea che le regole europee prevedono la possibilità di un’aliquota Iva ridotta per i libri, ma solo se su un supporto fisico che è parte integrante del libro, cioè la carta. La Corte ha stabilito che l’ebook necessita di un supporto fisico per essere letto, come per esempio un computer, ma “questo supporto non è fornito insieme al libro elettronico,” precisa la Corte in una nota stampa.

Ricorda inoltre che le regole Ue in materia di Iva “vietano la possibilità di applicare un’Iva ridotta a qualunque servizio fornito per via elettronica.” La nota aggiunge che “secondo la Corte la fornitura di libri elettronici costituisce un servizio di questo tipo” . E’ possibile considerare l’e-book come un bene più che un servizio, ma “ha scartato questo argomento” in quanto “solo il supporto fisico che consente la lettura di un e-book può essere considerato come un bene, ma questo supporto fisico è assente nelle forniture di libri elettronici”. La Francia applica una aliquota del 5,5% sugli ebook, e il Lussemburgo una aliquota del 3%. Nel caso del Lussemburgo, la Corte sottolinea che la violazione è ancora più grave, in quanto l’aliquota minima prevista dalle regole Ue per la Iva è del 5%, salvo casi eccezionali ma giustificati dalle norme europee, cioè non in questo caso. L’ Italia ha recentemente introdotto un’Iva agevolata sugli ebook del 4%. (AGI)

La replica della Federazione Editori Europei

La risposta degli editori italiani e delle altre associazioni europee e internazionali, dopo la condanna della Corte di Giustizia UE a Francia e Lussemburgo per aver equiparato l’Iva tra libri ed ebook, arriva tramite una lettera aperta al presidente della Commissione Junker, al presidente del Parlamento europeo Schultz e al presidente del Consiglio europeo Tusk affinché si intervenga sulla direttiva comunitaria per eliminare la stortura che penalizza lo sviluppo del libro e della lettura nell’intero continente. Il testo proposto dalla Federazione degli Editori Europei (Fep), dalla Federazione delle associazioni europee degli scrittori (Ewc) e dalla Federazione europea e internazionale dei librai (Eibf), è stato sottoscritto anche dal presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Marco Polillo. “Noi, rappresentanti del mondo del libro, siamo fermamente convinti – recita il testo della lettera – che il valore di un libro non dipenda dal suo formato o dal modo in cui i lettori vi accedano. Per questo sollecitiamo la UE ad agire rapidamente per modificare la legislazione in materia, per consentirne l’adeguamento al progresso tecnologico e per rimuovere un serio ostacolo allo sviluppo del mercato e-book. Un’iniziativa della Commissione in questa direzione si inserirebbe nel suo programma di lavoro in cui si afferma che “le barriere al digitale sono barriere all’occupazione, alla crescita e al progresso”.

“L’Italia ha già fatto la propria scelta verso una equiparazione delle forme di lettura”, ha commentato Polillo, “ma da cittadini ed imprenditori europei pretendiamo che anche l’UE affronti la questione in maniera definitiva consentendo agli Stati membri di sancire una verità a nostro avviso inconfutabile: un libro è un libro”.

Leggi o scarica la lettera aperta della Federazione degli Editori Europei, Federazione delle associazioni europee degli scrittori e della Federazione europea e internazionale dei librai (.pdf)