Il membro del cda Rai Antonio Verro torna sul fax inviato a Berlusconi: è mio al 101%, ma ci sono cose che non tornano

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(askanews) “Il contenuto di quel fax è mio al 101% mio, lo sottoscrivo in pieno. Quindi nella sostanza quella lettera è mia, però ci sono cose che non mi tornano”. Antonio Verro, membro del cda Rai, parla a ’24 Mattino’ su Radio 24 del fax di cinque anni fa in cui suggeriva all`allora premier Berlusconi di “mettere paletti” ad alcune trasmissioni Rai giudicate scomode e orientate politicamente.
Per quella vicenda la Rai ha aperto un`inchiesta interna. “Ci sono elementi che non mi tornano – ha aggiunto Verro -. Dov`è la lettera? Perché è stata sottratta dalla mia segreteria e spunta ora? Io archivio tutto ma quella lettera non la trovo più.
Comunque le cose contenute nel fax io le ho dette in consiglio di amministrazione e in dichiarazioni pubbliche non so quante volte.
Ci vuole pluralismo, io in quael fax dicevo ciò che l`Agcom ha detto altre volte in toni molto più ultimativi dei miei. Insomma vorrei aspettare la chiusura dell`indagine dell`azienda”. Verro ha aggiunto di non temere provvedimenti disciplinari: “Sono stato a parlare del caso in Commissione vigilanza e francamente anche loro si sono resi conto che in quello che ho scritto non c`è alcun segreto di Stato, c`è solo l`esplicitazione in forma privata di quello che io ho sempre detto”.

Antonio Verro (foto Olycom)
Antonio Verro (foto Olycom)

All`accusa del conduttore di avere suggerito in quel fax di chiudere o modificare programmi, Verro ha risposto: “Questa è una lettura maliziosa, io non ho mai pensato di poter chiudere trasmissioni. Ho preso atto che c`erano trasmissioni un po` orientate, e ho detto cerchiamo di equilibrarle. I paletti che suggerisco sono per esempio la scelta del pubblico: perché deve essere il 98% schierato da un parte? Gasparri ha detto che quando andava nei programmi poteva portare 3-4 persone nel pubblico, gli altri erano decisi dalla produzione. Il che non va bene”. Infine la segnalazione di proporre Susanna Petruni a direttore: “Il nome era fatto e strafatto come possibile direttore. Nel fax c`è solo scritto che mi piacerebbe tanto che il direttore generale potesse proporre quel nome”. (askanews, 13 marzo 2015)