L’Unione delle Comunità islamiche: serve spazio in Rai per giornalisti e programmi musulmani

Condividi

La Rai “dovrebbe essere un servizio per tutto il popolo italiano (…) noi musulmani rappresentiamo una bella fetta della società italiana, ma non solo non abbiamo giornalisti all’interno, ma non abbiamo nemmeno un programma di venti minuti o mezz’ora che parli tramite noi della nostra fede. Perché sentiamo sempre che qualcuno parla dell’Islam, ma mai un musulmano, italiano, che parla dell’Islam”.A lanciare questo messaggio nelle settimane in cui il dibattito su come riformare la Tv pubblica è sempre più infuocato è stato il presidente dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia e imam di Firenze, Izzeddin Elzir, che, intervistato da Klaus Davi su Youtube per KlausCondicio, ha espresso la speranza che nella riorganizzazione ci sia spazio anche per la comunità musulmana, sulla scia di quanto già succede in altre nazioni europee, come Francia e Germania, o negli Stati Uniti. “La mia preghiera è di assumere persone di tutte le fedi religiose, una ricchezza e una risorsa per tutti”, ha proseguito Elzir, concordando con Davi che anche questo possa essere un modo per favorire l’integrazione, soprattutto in un momento come questo in cui la crisi e le difficoltà economiche rendono più vulnerabili alla diffusione degli estremismi.
A favore della richiesta il vicepresidente della commissione di vigilanza Rai Verducci che, pur escludendo l’assunzione di islamici con “corsie preferenziali nei concorsi”, ha sottolineato come la Rai debba cercare di rappresentare l’Italia con “contenuti e linguaggi che raccontino la nostra comunità plurale”.

Izzeddin Elzir, presidente dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia e imamm di Firenze (foto Olycom)