“Per noi di Charlie la laicità è essenziale per la libertà di espressione. Certo, ci sono dittature laiche”. E’ Gérard Biard, nuovo direttore del giornale satirico Charlie Hebdo intervistato da Quotidiano Nazionale a tre mesi dalla strage in cui hanno perso la vita dodici persone, tra cui l’allora direttore Stéphane Charbonnier, detto Charb.
“Per una vera democrazia per una vera libertà di espressione – continua Biard nell’intervista video – serve la laicità che permette a tutti di avere libertà di coscienza che non è libertà di religione. La libertà di coscienza è anche quella di non credere».
Parla anche di blasfemia e delle differenze culturali all’interno dell’Europa, quando il giornalista gli chiede se dopo l’attentato alla redazione di Parigi gli europei abbiano capito che la libertà di espressione è da riconcquistare: “Anche i paesi anglosassoni hanno molta difficoltà a capirla. Per me è un problema essenziale perché la blasfemia è un modo di contestare l’autorità. E se non c’è questo in democrazia, non possiamo dire di averla. Dunque non so se gli europei abbiano capito. Io non credo. Sono un po’ pessimista in questi ultimi tempi”.
La seconda vita di Charlie Hebdo. “Siamo blasfemi, è democrazia” (QN, 17 aprile 2015)