Cambio di rotta per Comcast: rinuncia alla maxi fusione con Time Warner Cable. “L’accordo non sarebbe stato accettato dal governo”

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(Agi/Reuters)  Comcast rinuncia alla progettata fusione da 45 miliardi di dollari con Time Warner Cable, che avrebbe portato a un impero dei media da 33 milioni di utenti televisivi. Comcast ha fatto marcia indietro per il timore che il dipartimento di giustizia e la Fcc, la Federal Comunication Commission, potessero mettere il veto all’operazione. L’annunciata fusione aveva anche sollevato forti proteste da parte delle associazioni delle societa’ americane dei media e dalle associazioni dei consumatori, che consideravano troppo elevata una concentrazione di 33 milioni di utenti.
L’accordo di fusione avrebbe creato un colosso padrone del 30% del mercato delle pay tv e del 57% dei servizi a banda larga. Secondo il dipertimento Usa alla Giustizia Comcast sarebbe diventato l'”inveitabile guardia” dei servizi a banda larga su Internet, mentre Tom Wheeler, presidente della Fcc ha definito la fusione un “inaccettabile rischio alla competizione e all’innovazione”. “L’accordo non sarebbe stato accettato dal governo, noi andiamo avanti”, spiega il ceo di Comcast, Brian Roberts il quale annuncia nuovi buyback azionari da parte del gruppo dei media. (Agi/Reuters, 24 aprile 2015)