H-Art si fonda con Akqa per espandersi nel sud Europa

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di Laura Preite – L’agenzia italiana di marketing e comunicazione H-Art si fonda con l’internazionale Akqa. L’annuncio è stato dato il 23 aprile, oggi il fondatore di H-Art Massimiliano Ventimiglia ha spiegato, nella sede milanese del gruppo Wpp, di cui entrambe fanno parte, l’operazione. “Volevamo crescere, abbiamo presentato un piano ambizioso a GroupM (holding delle attività media di Wpp che ha acquisito H-Art nel 2009 per circa 6 milioni di euro, ndr) ovvero duplicare i nostri profitti in tre anni, da 4 a 8 milioni di euro. Così è arrivata la decisione di Wpp di scegliere il partner Akqa”. Si tratta di un “matrimonio in casa” aggiunge Ventimiglia perché entrambe le società erano già di Wpp.

Massimiliano Ventimiglia
Massimiliano Ventimiglia, fondatore di H-art

Tuttavia ora si fonderanno i due team di lavoro e nascerà una nuova società. Il passaggio però sarà graduale e terminerà a fine anno quando a gennaio 2016 Ventimiglia diventerà managing director di Akqa Italia. Nel frattempo H-Art trasferirà i suoi uffici nella nuova sede di Romolo, sempre a Milano ed è già partito il recruiting per nuove posizioni.

“Prenderemo il nome Akqa, che è l’agenzia digital più premiata e ha un brand molto conosciuto a livello internazionale. Noi siamo 200, con loro diventiamo un gruppo di duemila persone con uffici in 14 paesi nel mondo”. Ventimiglia, che è anche nell’executive board di GroupM Italia è nominato responsabile per il sud Europa e il Mediterraneo, un mercato dove Akqa non era presente. Con questa operazione H-Art avrà la struttura internazionale per andare là dove ancora non c’era, come Dubai, “un mercato a cui noi e alcuni nostri clienti guardano con interesse, così come la Spagna”. La fusione è stata facilitata anche dal fatto che le due agenzie avevano alcuni clienti in comune come Nike e Heineken che H-Art aveva per l’Italia e che Akqa gestiva a livello internazionale, spiega Ventimiglia.

H-Art è nata nel 2005 in H-Farm e ha cinque sedi, a Treviso, Milano, Firenze, Roma e Londra. Ha chiuso il fatturato 2014 a 20 milioni e ha una previsione di crescita a 24 per quest’anno.

“La nostra ambizione è che il made in Italy venga celebrato nel mondo, la filosofia di Akqa è ‘limitless’, non avere limiti, com’è anche il titolo del libro del fondatore dell’agenzia Ajaz Ahmed, una filosofia che noi condividiamo, entrambi abbiamo una propensione a innovare”. Ventimiglia racconta che nell’ultima settimana, da che è stato dato l’annuncio della fusione è triplicato il numero di curricula di stranieri: “È importante che arrivino talenti internazionali, è un momento importante per il digitale in Italia e questa operazione ne è un ulteriore segnale” conclude Ventimiglia.