(Il Sole 24 Ore) Mr. Diamond, americano di New York, non ha dubbi: «Quello italiano è un mercato che andrà verso la crescita. Ed è un buon mercato per noi». L’agenzia [ McCann, ndr] costola della holding Interpublic Group, è in Italia dal 1959 con 120 persone.

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Passando tuttavia dalla discussione sul clima economico a quella sul mercato dell’ advertising il ragionamento di Harris Diamond non cambia, anche quando gli si fa presente che i dati Nielsen segnalano investimenti pubblicitari in decremento nel nostro Paese. «Non sono così sicuro. Se si pensa – dice- all’advertising classico è così. Ma se si pensa al digitale e alle componenti più innovative del mercato la situazione è differente. E viene a delinearsi una situazione che definirei flat». Occorre insomma puntare alle sinergie e al prodotto a 360 gradi per quanto riguarda le attività delle media agency – perché per gruppi grandi come McCann è necessario pensare in maniera integrata alle campagne. Ma occorre anche puntare, secondo Diamond, sulle componenti in crescita del mercato, confidando nelle «grandi opportunità che vengono amplificate dal web. Penso al relationship marketing, con la fidelizzazione del cliente, al Crm. A ogni modo rimane di grandissima importanza la comunicazione tradizionale. O meglio, della buona comunicazione tradizionale».
Quel che è certo per il numero uno di McCann Worldgroup, è che si sarebbe fuori strada nel pensare a un’Italia che, in quanto vittima della crisi economica, rischia di finire ai margini se non al di fuori delle strategie e delle priorità di un’agenzia come McCann. «È giusto il contrario. Molti dei nostri clienti qui nel Paese – precisa stanno cercando di aumentare la propria quota di mercato nei settori in cui operano e quindi spingono sulla comunicazione». (…)
Pubblicità, il mercato italiano è strategico ( Il Sole 24 Ore, 11 maggio 2015)