“Fa piacere constatare come la Commissione europea sottolinei il ruolo delle industrie creative, e quindi anche dell’editoria, nello sviluppo dell’Europa digitale, e negli obiettivi di crescita e occupazione che sono alla base della sua strategia. E’ l’inizio di un percorso cui siamo molto interessati a partecipare”, è il primo commento del presidente dell’Associazione italiana editori (Aie) Marco Polillo al documento presentato la settimana scorsa dalla Commissione europea sulla Strategia per il mercato unico digitale.
Il documento della Commissione, spiega la nota, evidenzia l’importanza della tutela del diritto d’autore per garantire lo sviluppo delle industrie creative, e lo affronta a 360 gradi, proponendo una serie di temi su cui annuncia necessari approfondimenti per arrivare in tempi rapidi a concrete proposte normative.

Si preannuncia un pacchetto organico di misure sulle quali la Commissione dovrà fare i necessari approfondimenti così da avere un nuovo quadro generale equilibrato. Diversi gli argomenti affrontati: la territorialità, la lotta alla pirateria in internet, la necessità di un ruolo più attivo degli intermediari del web nella rimozione dei contenuti illegali pubblicati attraverso i propri servizi.
“Certo, la posizione italiana sullo stesso tema, pubblicata a fine marzo, è ancora più incisiva, richiamando ad esempio la necessità di sostenere soluzioni contrattuali innovative, basate su licenze, per favorire l’accesso legale ai contenuti – ha sottolineato Polillo – ma anche su questo il documento della Commissione lascia aperte le porte a soluzioni autenticamente innovative”.
Gli interessi degli editori
L’interesse degli editori non è limitato al diritto d’autore. Proprio perché protagonisti del digitale, guardano con interesse anche a quanto il documento dice a proposito di Iva, continua la nota, quando ripropone all’ordine del giorno l’Iva sugli ebook. “Anche in questo caso il testo avrebbe potuto essere più coraggioso – prosegue Polillo – perché il riferimento alla riforma generale dell’Iva in Europa rischia di implicare tempi molto lunghi, ma è importante che il tema sia sul tappeto”.
Altro tema di grande rilevanza è quello della concorrenza tra industrie creative e grandi intermediari di Internet, il cui potere di mercato “preoccupa” la Commissione, che di conseguenza si impegna a condurre un’analisi di vari aspetti del problema. “Forse si sarebbe potuto aggiungere anche qui un cenno al tema fiscale – aggiunge Polillo – giacché quando in uno stesso mercato gli operatori non sono soggetti agli stessi regimi fiscali, la concorrenza rischia di essere semplicemente una chimera”.
La Federazione europea degli editori ha già pubblicato un commento al documento della commissione.
Stefano Mauri, che è anche presidente e amministratore delegato di Gems, ha recentemente scritto per il sito Illibraio.it un intervento rivolto ai lettori in cui spiega perché è importante che anche loro sostengano la battaglia in difesa del copyright e in particolare la petizione promossa sul tema.
Chi pensa che il copyright sia un istituto obsoleto, deve considerare che non c’è, nell’epoca del web, un istituto più moderno: singole persone (e non aziende) sono remunerate in base al loro talento, se questo viene riconosciuto dai loro pari, altre persone comuni, i lettori. Ogni atto di pirateria è una minaccia all’indipendenza degli autori più creativi, liberi e amati dai lettori. Perciò vorrei invitare tutti i lettori a sostenere questa battaglia contro chi pensa che i libri crescano sugli alberi. O crede che tutto quello che c’era da scrivere sia già stato scritto.