(La Stampa) Era data per scontata la nomina di Jérôme Fenoglio a direttore di Le Monde: un giornalista che ha fatto tutta la sua carriera all’interno del prestigioso quotidiano francese, il classico « grande lavoratore », umile e consensuale. E invece a sorpresa i consensi non ci sono stati: in serata i 400 giornalisti di Le Monde hanno votato contro.

Fenoglio non sarà direttore. E per il giornale si apre l’ennesima e durissima crisi.
Il quotidiano è alla ricerca del suo sesto direttore a partire dal 2010, quando, sull’orlo della bancarotta, venne rilevato da un trio di imprenditori (Pierre Bergé, Xavier Niel e Matthieu Pigasse), perché non finisse nelle mani di Serge Dassault, ingombrante industriale del settore della difesa (e amico di Nicolas Sarkozy). A metà aprile questo terzetto di imprenditori aveva imposto la candidatura di Fenoglio, 48 anni, attualmente numero due del giornale, nonostante lui non si fosse fatto avanti. Altri tre colleghi si erano invece candidate, tra cui l’attuale direttore ad interim Gilles van Kote.
I dipendenti di Le Monde non l’avevano presa molto bene, ritenendola un’imposizione illecita da parte dei « padroni ». (…)
I giornalisti di Le Monde bocciano il nuovo direttore (La Stampa, 14 maggio 2015)