Risale al luglio 2014 la decisione di Amazon di cambiare il suo modello di offerta, proponendo ai propri utenti un abbonamento da 9,99 dollari al mese per leggere liberamente tra una selezione di 600mila ebook. Ma le domande a riguardo erano molte: potrà funzionare? Riuscirà ad essere conveniente tanto per Amazon quanto per gli editori? A distanza di 9 mesi la scommessa di Amazon sull’abbonamento a prezzo fisso può dirsi vinta.
Amazon ha registrato un aumento del tempo di lettura del 40% tra gli utenti di Kindle, e chi ha comprato l’abbonamento flat spende il 25% in più di prima nell’acquisto di libri. Russ Grandinetti, entrato in Amazon nel 1998 e dal 2009 alla guida il mondo Kindle, si mostra fiero dei risultati raggiunti fino ad ora e guarda alla progressiva rivoluzione del formato del libro raccontando in un’intervista alla Stampa alcuni numeri del servizio. Amazon è soddisfatta: «In ogni Paese in cui abbiamo lanciato il servizio, quando le persone comprano l’abbonamento leggono di più dei libri inclusi nell’abbonamento e di quelli da comprare a parte», dice il vicepresidente di Amazon.

Nel novembre 2014 il servizio è arrivato anche in Italia. «Mi piace fare affari in Italia – dice Grandinetti –, perché considero gli editori italiani molto pragmatici e commerciali. Commerciali in modo positivo – continua Grandinetti, che capisce l’italiano e le sfaccettature della lingua -: l’Italia ha un mercato in cui i più grandi editori sono anche i più grandi venditori di libri, e quindi hanno una visione molto chiara del mercato». «Negli Stati Uniti e nel Regno Unito direi che un romanzo è più venduto digitalmente che in versione stampata – nota il responsabile di Kindle – L’Italia sembra abbastanza come il resto d’Europa, anche se è un po’ indietro: noi siamo arrivati più tardi, gli editori sono partiti più tardi».
Conclude Grandinetti. «La vera sfida è quella di portare più persone davanti alla pagina di un libro, digitale o cartaceo. «I libri sono importanti in un mondo dove tutti i media competono per l’attenzione. I più grandi competitor di Kindle non sono i libri di carta, ma i social media, le altre app».