Discovery lancia la sfida generalista e apre subito al calcio: da settembre Deejay Tv cambia palinsesto. Il boss Marinella Soldi: dal tasto 9 passa un sacco di gente

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di Roberto Borghi – A settembre Discovery si butta ufficialmente nella mischia della tivù generalista riorganizzando completamente Deejay Tv, acquistata a gennaio per 17 milioni di euro dal Gruppo Espresso. Lo ha annunciato Marinella Soldi, boss italiano ed europeo del gruppo in occasione dell’evento Linkontro organizzato da Nielsen. Una sfida necessaria per il gruppo di Real Time e DMax che con l’acquisto di Deejay Tv si è assicurato il tasto 9 del telecomando, preziosissimo perchè, spiega Soldi, “sono in molti a non andare oltre quel tasto”.

La ‘nuova’ Deejay Tv guarderà a un pubblico un po’ più adulto rispetto a quello che mediamente segue i canali del gruppo – e in particolare DMax i cui programmi ne hanno già ampiamente colonizzato il palinsesto  – e si aprirà a format finora inesplorati. Una prima ma indicativa avvisaglia è arrivata pochi giorni fa quando Discovery ha annunciato l’apertura al calcio. Sabato 30 maggio alle 21.15 Deejay tv trasmetterà in esclusiva la finale della Coppa del Re. Lo sport (a parte rugby e boxe), come news e film, sono infatti  i campi rimasti ancora in gran parte inesplorati da Discovery Italia e a cui dovrà avvicinarsi nella sua svolta generalista.

Marinella Soldi ha ricordato come la straordinaria crescita del gruppo in Italia – terzo editore nazionale passato dai 60 dipendenti del 2009 agli attuali 260 – è dovuta a un mix che unisce la curiosità solleticata dai contenuti internazionali alla valorizzazione delle cultura nazionale. “Non abbiamo paura di mostrare l’Italia che cambia”, dice Soldi, “come abbiamo fatto di recente con il programma ‘Il colore dell’amore’ che racconta storie di coppie miste o come ‘Italiani made in China’ che partirà settimana prossima su Real Time. Sveleremo il mondo delle seconde generazioni, i ragazzi italiani di origine cinese che si sentono, come dicono loro, ‘bananas’ cioè gialli fuori e bianchi dentro”.

La produzione televisiva interna è esportabile all’estero ma la lingua italiana ne frena le potenzialità di mercato perchè, spiega Soldi, “nel mondo il doppiaggio non è molto apprezzato per cui abbiamo cominciato a far girare alcuni nostri talent in inglese”.

“Per crescere serve coraggio e innovazione ma anche un mercato aperto”, dice il boss di Discovery Italia, “quando siamo sbarcati sul digitale terrestre nel 2010 si poteva lavorare solo con un paio di case di produzione. Pian piano abbiamo creato e alimentato un mercato che oggi coinvolge una ventina di realtà, molte piccole ma estremamente creative”.

Marinella Soldi e Franco Bercella a Linkontro 2015