Sono gli ingredienti che secondo Donatella Treu, amministratore delegato del Gruppo 24 Ore, spiegano il miglioramento dei conti nella prima trimestrale 2015
Il giorno dell’incoronazione di Donatella Treu come amministratore delegato del Gruppo 24 Ore – il 12 marzo 2010 – fu subito dopo l’approvazione di uno scioccante bilancio che, contraddicendo una gioiosa serie di esercizi positivi, registrava una perdita di 52,6 milioni di euro. Deve essere stata dura per la manager bocconiana trovarsi in questi cinque anni sotto i crudeli riflettori finanziari e lo sguardo compatito (per non dire bilioso) di parte della comunità editoriale. Questo però non le ha certo impedito di marciare a testa bassa con in mente un solo obiettivo: arrestare quel trend nefasto che rischiava di far affondare nelle sabbie mobili il bel palazzo tutto vetri di viale Monte Rosa, gioiello di un’architettura ispirata alla trasparenza, all’ottimismo e al successo. Fatto sta che già alla fine del 2014 i principali risultati hanno ritrovato il segno più, per migliorare ulteriormente nei primi tre mesi di quest’anno, quando il gruppo presieduto da Benito Benedini ha registrato ricavi consolidati pari a 84,8 milioni di euro (+0,6% sul primo trimestre 2014) con un margine operativo lordo in miglioramento del 28,3%. Dati su cui pesano i ricavi digitali, quelli diffusionali del Sole 24 Ore (primo nell’edizione digitale con 213.530 copie e secondo per diffusione carta più digitale con 389mila copie: dati Ads di marzo), che in controtendenza con il mercato crescono dello 0,9%, e la raccolta pubblicitaria della System, la concessionaria del gruppo.
“Sì, proseguiamo nel trend di crescita”, conferma con comprensibile soddisfazione Donatella Treu. “In un momento nel quale il mercato, per quanto riguarda la diffusione e la pubblicità, continua a mostrare segni di debolezza, siamo riusciti a produrre numeri positivi. Anche nel bilancio 2014 Il Sole 24 Ore registra un aumento diffusionale in assoluta controtendenza rispetto al mercato, fino a mantenere il primato nel digitale da quando è iniziata la certificazione e a raggiungere la seconda posizione nella somma copie digitali-copie di carta. Inoltre, sono positivi anche i dati sul fronte della pubblicità, con un +0,2% registrato alla chiusura del 2014 e un +3,6% nel primo trimestre 2015, con una differenza a nostro favore di oltre otto punti rispetto al mercato, che denota come la nostra offerta ottenga una notevole risposta. Inoltre, le entrate diffusionali si incrementano dello 0,9% nel primo trimestre. E il digitale ormai pesa per il 31,2% sulle entrate complessive di gruppo. Comunque, ritengo che l’aspetto più rilevante sia costituito dal fatto che i ricavi da contenuti digitali, oltre ad aumentare del 14,8%, superino quelli della carta. Avere raggiunto un obiettivo, a cui qualsiasi editore vorrebbe arrivare, ci riempie davvero di orgoglio”.
L’articolo integrale è sul mensile Prima Comunicazione n. 461 – Maggio 2015