(ANSA) – Telecom punta a ottenere dalla quotazione di Inwit 780-935 milioni di euro (assumendo il pieno esercizio della greenshoe). Queste risorse saranno usate “per darsi ulteriore credibilità ai progetti sulla banda ultralarga fissa e mobile”, ha detto l’ad Marco Patuano presentando l’Ipo, e “anche per ridurre il debito”.(ANSA, 8 giugno 2015)
(ANSA) – Telecom quota Inwit, la società delle torri. Parte oggi fino al 17 giugno l’Ipo che porterà alla quotazione del 40% del capitale, ma “siamo ben disposti a scendere sotto il 50%” dice l’amministratore delegato Marco Patuano. “Siamo interessati a mantenere un collegamento industriale, non un atteggiamento di controllo, vogliamo un ruolo nella governance e in Cda” ha precisato il manager. (ANSA, 8 giugno 2015).

Inwit: parte Ipo delle torri Telecom,in Borsa fino 40%
(ANSA) – MILANO, 6 GIU – Parte lunedì 8 giugno l’offerta pubblica di vendita per la quotazione a Piazza Affari di Inwit, la società delle torri di telecomunicazione di Telecom Italia. L’offerta riguarda 218 milioni di azioni, pari al 36,3% del capitale, e può arrivare fino al 40% con l’esercizio della greenshoe. Il collocamento istituzionale è partito venerdì e si concluderà il 17 giugno assieme all’offerta pubblica. L’intervallo di prezzo è tra un minimo di 3,25 e un massimo di 3,9 euro per azione, per una valorizzazione complessiva di Inwit che va tra 1,95 e 2,34 miliardi. L’offerta riguarda solo azioni poste in vendita da Telecom e non genererà così proventi per Inwit (694-833 milioni il ricavato dell’opvs). Nel prospetto informativo si motiva l’operazione con la volontà di quotare la società per darle una “maggior visibilità sul mercato di riferimento” e una accresciuta capacità di accesso ai mercati di capitale.
Tecnicamente Infrastrutture Wireless Italiane (Inwit) è nata solo questo gennaio, con la costituzione della società e il conferimento di un ramo d’azienda di Telecom. Opera in Italia nelle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche. Più specificamente offre servizi integrati di ospitalità presso i propri siti per sistemi e apparati di rice-trasmissione di proprietà dei propri clienti, parte integrante delle reti di telecomunicazioni, in particolare per l’accesso radiomobile e reti broadcasting.
Nel 2014 ha registrato ricavi (pro forma) per 313 milioni, con un utile di 82,2 milioni. Genera l’80,6% dei ricavi verso Telecom. Dopo un margine operativo lordo (pro forma) di 134,6 milioni nel 2014 si attende nei nove mesi dal primo aprile alla fine del 2015 un mol di 103,3 milioni, inclusi oneri per 0,7 milioni per l’avvio delle attività. Nel prospetto si chiarisce poi che non ha adottato alcuna politica dei dividendi. La forchetta di prezzo corrisponde a un multiplo tra 15,5 e 18,4 volte il rapporto enterprise value/ebitda pro forma. Come di prassi il prospetto offre anche un confronto: emerge così che per Rai Way tale multiplo è di 11,9 volte, mentre quello di Ei Towers è di 14,6 volte. Hanno invece valutazioni più alte le statunitensi American Tower (19,9 volte), Crown Castle (18,8) e Sba Communications (22,6).
Il prospetto informativo, infine, non tace il fermento in atto: “In relazione al processo di consolidamento del settore in cui opera l’emittente – vi si legge – Inwit ritiene che analogamente a quanto accaduto in altri Paesi, anche in Italia si possa avviare un processo di progressiva razionalizzazione e concentrazione del settore, guidato dalla ricerca della riduzione dei costi operativi e dal raggiungimento di maggiori economie di scala e di scopo”. “Alla data del prospetto – ricorda – il contesto concorrenziale di riferimento si è dimostrato particolarmente dinamico come dimostrato dalle dalle recenti operazioni” come l’acquisizione del 90% di Galata (costituita da Wind) da parte di Abertis e l’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata e poi ritirata da parte di Ei Towers su Rai Way. L’offerta pubblica è coordinata e diretta da Banca Imi (responsabile del collocamento). L’offerta globale è coordinata e diretta da Banca Imi, Deutsche Bank e Mediobanca. (ANSA, 8 giugno 2015).