Una coppia che ha perso il figlio, un’altra in cui il marito naviga su siti di incontri gay, una ragazza che scopre anticipatamente la proposta di matrimonio del fidanzato. Partecipano tutti alla class action contro Google per violazione della legge sulla privacy.

La notizia è dell’Indipendent che spiega che già 2 mila utenti Apple hanno deciso di fare ricorso contro la società di Mountain view che sarebbe responsabile di aver bypassato segretamente il filtro che Safari, il browser della Apple, ha per impedire ai motori di ricerca di monitorare l’attività degli utenti, a meno di un esplicito consenso. Si tratterebbe di cookies installati sul computer per tracciare i comportamenti e visualizzare pubblicità tagliate su gusti e preferenze.
Google avrebbe usato questo escamotage per nove mesi dal 2011 al 2012. Nel caso della coppia senza figli continuavano ad apparire pubblicità di prodotti per l’infanzia, nel secondo caso anelli di fidanzamento e nel terzo caso la moglie ha scoperto delle ricerche internet fatte dal marito. Tutti i ricorrenti potrebbero ottenere dalle 400 alle 4 mila sterline di danni. Non ci sono costi da affrontare nel caso si voglia far ricorso perché la causa è finanziata, riporta ancora l’Indipendent, da uno studio legale americano specializzato in questo tipo di cause con 2, 5 milioni di euro.
Un portavoce della class action ha dichiarato: “Google chiede il non luogo a procedere ma gli utenti di Apple hanno già vinto una causa in appello lo scorso marzo. Il giudice ha stabilito ‘che il caso solleva seri problemi da approfondire con un processo’ e che ‘si è trattato di un monitoraggio segreto e un collage di informazioni spesso estremamente private”. Google si è rifiutato di commentare la notizia.
Google faces privacy lawsuit from Apple users – The Independent, 9 giugno 2015