di Arianna De Felice – Sono sempre più le aziende che adottano il ‘lavoro a distanza’, spesso conosciuto come lavoro da casa, soprattutto per chi si occupa di digital e social media.
La scelta di non dare ai dipendenti postazioni di lavoro fisse, spesso per avere risparmi sui costi, porta alla nascita di un dibattito in rete: il lavoro da casa rende i dipendenti più pigri e meno responsabili?
I dati, presentati da Social Media Today, dimostrano che la forza lavoro tradizionale funziona anche al di fuori delle mura dell’ufficio, portando, anzi, ad aumentare, mediamente, il lavoro a 12 ore al giorno. Quindi, i dipendenti a distanza sono, spesso, dei buoni dipendenti.
I dati di una recente indagine condotta da ConnectSolutions, dimostrano quanto precedentemente affermato. Infatti, il 52% dei dipendenti ‘remoti’ hanno meno probabilità di perdere tempo fuori dall’ufficio, e il 23% sono disposti a lavorare più ore da casa. Questo modo di lavorare porta anche a un’ottimizzazione dei tempi, infatti, il 30% afferma che riescono a produrre maggior lavoro in meno tempo.
Per quanto riguarda i benefici dei dipendenti, la ricerca sottolinea sia quelli a livello economico che,sempre secondo le stime della ricerca di ConnectSolutions, il risparmio è pari a circa 5.000 dollari all’anno, sia quelli a livello di vita. Infatti il 45% riesce a dormire meglio, mentre il 35% pratica più esercizio fisico. Per il 51% aumenta anche il tempo da poter passare con i propri cari.
Per i lavoratori da casa, i mezzi tecnologici utilizzati sono pressoche gli stessi dei lavoratori da ufficio: messaggi istantanei e mail sono i più utilizzati, ma anche le conversazioni in video sono gettonate dal 36% , principalmente per videoconferenze.