Gioielli in vetrina

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Adesso che privati e aziende sono molto incentivati dal bonus fiscale al 65% a investire in cultura, “il patrimonio artistico italiano ha bisogno di una nuova figura, l’attrattore di investimenti”, dice Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’Upa, per spiegare la decisione di istituire il portale Upaperlacultura.org. Un luogo dove promuovere l’incontro tra domanda e offerta di sponsorizzazioni e di partnership, su cui far confluire le proposte di soprintendenze, musei, parchi archeologici, teatri, piccoli e grandi tesori dimenticati, ma anche progetti scientifici e culturali in cerca di finanziamenti

L’uomo è tutt’altro che propenso all’uso roboante della retorica, ragion per cui, se quando ti parla di un progetto afferma che siamo in presenza di “una rivoluzione importante”, si rimane stupiti ma viene facile credergli. Lorenzo Sassoli de Bianchi riassume in sé qualità e competenze non facili da trovare in giro: è imprenditore di successo (fondatore e presidente di Valsoia), è presidente dell’Upa (Utenti Pubblicità Associati) e del MAMbo (il Museo d’arte moderna di Bologna), è filantropo munifico ma nient’affatto esibizionista, è esperto collezionista e apprezzato critico d’arte, al punto da essere considerato un’autorità in materia di arte moderna e contemporanea, soprattutto cinese. Durante l’assemblea annuale dell’Upa che si è tenuta al Piccolo Teatro Strehler in un caldo 1° luglio milanese, Sassoli de Bianchi approfitta dell’occasione appetitosa per i media e le aziende per lanciare una proposta che è già un progetto e che per lui è quella “rivoluzione importante” di cui sopra: un portale – Upaperlacultura.org – su cui far confluire le proposte di soprintendenze, musei, parchi archeologici, teatri, piccoli e grandi tesori dimenticati e in disfacimento che sono seminati in tutto il nostro Paese.
“Il patrimonio artistico italiano ha bisogno di una nuova figura, l’attrattore di investimenti”, spiega Sassoli de Bianchi, “e il bonus fiscale varato dal governo va in questa direzione”. Dagli uffici studi delle aziende emerge una chiara, notevole e spesso disorientata propensione a investire nella sponsorizzazione di gioielli che altrimenti rischierebbero di rimanere vittime dell’incenerimento del tempo.

Prima – Qual è stata la molla che l’ha spinta a elaborare quest’iniziativa?
Lorenzo Sassoli de Bianchi – C’è un tema di fondo che nasce anche dalla mia altra esperienza parallela, come presidente del MAMbo, il Museo d’arte moderna di Bologna, e che mi ha fatto capire quanto sia difficile far incrociare l’offerta di progetti culturali e le sponsorizzazioni.
Prima – Siamo al mecenatismo due punto zero?
L. Sassoli de Bianchi – Cominciamo a chiarire che non siamo affatto nell’ambito del mecenatismo. Si tratta invece, per quanto riguarda gli investitori pubblicitari, di creare traffico e comunicazione attraverso la partecipazione a istituzioni, eventi, recupero di opere d’arte, eccetera. In Italia, per quel che ne so, non esiste uno strumento che permetta alle istituzioni culturali di fare un’offerta o delle proposte e nello stesso tempo dia strumenti di individuazione di queste alle aziende che vogliono investire in uno specifico territorio o su alcuni settori culturali. Da qui abbiamo pensato che la soluzione potesse essere un sito Internet, dove tra l’altro le istituzioni culturali diano organicità a ciò che offrono.

L’articolo integrale è sul mensile Prima Comunicazione n. 463 – Agosto 2015