Per Rcs Libri si tratta fino a fine settembre. La cessione della controllata è un passaggio chiave per il futuro di Rcs Mediagroup

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Il Sole 24 Ore 26/08/2015- La cessione di Rcs Libri diventa un passaggio chiave per il futuro del gruppo che edita il Corriere Della Sera.È emerso ieri, in maniera ancora più chiara di quanto già ci si aspettava, nel corso della presentazione dei risultati semestrali del gruppo. Rcs, in merito all’evoluzione delle trattative con il gruppo Mondadori, ha fatto sapere di aver esteso il periodo dei contatti «al 30 settembre prossimo».

Scott Jovane (foto OdgRoma)
Scott Jovane (foto OdgRoma)

Settembre, peraltro, è il mese in cui scatta la verifica del rispetto dei covenant fissati dall’attuale accordo di rifinanziamento. Ecco perché se da un lato il ceo di Rcs, Pietro Scott Jovane, ha ribadito che la priorità «immediata» dell’azienda è valorizzare i libri, dall’altro ha provatoa rassicurare anche sulla tempistica spiegando cheè ferma intenzione condurrea termine l’operazione entro la fine del prossimo mese, con il closing al più tardi a inizio 2016. Incassare la cessione dell’asset potrebbe significare andarea sedere al tavolo con le banche con numeri e prospettive diverse per spuntare, come auspicato ieri, «condizioni migliorative». Nona caso, il cfo, Riccardo Taranto, durante la conference call con gli analisti tenuta a valle della diffusione dei dati, ha precisato che: «Rcs ha inoltrato le proprie richieste alle banche ed entrerà in una fase di negoziazione più serrata non appena presenteremo il piano e conosceremo l’evoluzione della vendita dei Libri». Il confronto con le banche dovrebbe dunque aprirsi tra ottobre e novembre quando, come sottolineato da Jovane, i nuovi ac­ cordi potranno riflettere «la situazione successiva alla vendita dei libri». Senza la quale, in ogni caso, il cfo Taranto, conta di riuscirea rispettare i covenant di indebitamento previsti per fine anno. Le intese con gli istituti prevedono che il debito debba essere pario inferiore a 440 milioni di euro e il rapporto tra posizione finanziaria netta ed Ebitda sia sottoa 3,5 volte: «Credo che ci saremo vicini», ha dichiarato il cfo. Le stime per fine esercizio,a perimetro omogeneo ed attuale, ipotizzano ricavi consolidati sostanzialmente stabili rispetto al 2014. I ricavi diffusionali, pur con volumi in calo, potranno essere parzialmente compensati dai prezzi in aumento e i ricavi dell’area Libri sono attesi in lieve crescita. Il gruppo, prevede poi di realizzare al termine dei 3 anni del piano di sviluppo 2013­2015, benefici per 220 milioni, di cui 190 milioni già realizzati a fine giugno 2015. Tra i benefici attesi nel secondo semestre sono inclusi anche quelli derivanti dai recenti accordi sindacali sottoscritti dal gruppo in Italia. Su tale base, spiega Rcs, si prevede per l’esercizio 2015 un ebitda consolidato ancora in crescita fino al raggiungimento di una marginalità (ante oneri non ricorrenti) di circa il 9% sui ricavi del 2015 «sempre che non si verifichi, in particolare in Italia, una ulterioree significativa contrazione del mercato pubblicitario rispetto alla flessione comunque già prevista per il 2015». Ma in questo senso, ieri Jovane ha spiegato che vede qualche piccolo segnale di ripresa. Per quanto riguarda l’ebit si conferma che (al netto svalutazioni primo semestre per 50,8 mln) tale valore risulterebbe positivo. In merito ai conti del semestre, il giro d’affariè in discesa del 3,1%a 591,9 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2014, l’ebitda pre onerie proventi non ricorrenti positivo per 5,1 milioni (­4,2 milioni)e un ebitda post onerie proventi non ricorrenti negativo per3 milioni (­29,2 mln al 30 giugno 2014)e una perdita netta salita a 95,4 milioni di euro rispetto ai ­70 milioni dello stesso periodo del 2014. L’indebitamento finanziario netto si attesta a 526,3 milioni rispetto ai 518,2 milioni del semestre di riferimentoe rispetto ai 482,5 milioni di fine dicembre 2014.