Calabresi apre 'La cucina de La Stampa'. "Vi racconto ogni giorno su cosa stiamo lavorando e le cose migliori dei concorrenti". E annuncia altre newsletter tematiche

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La Stampa avvia un nuovo servizio di newsletter, La cucina de La Stampa’, che permette di seguire ogni giorno come succede nella confezione del quotidiano. Il direttore Mario Calabresi spiega così le novità in arrivo.  
Buongiorno
perché abbiamo deciso di aprire il giornale e il sito con la notizia dei soldati russi che combattono in Siria? Come nascono ogni giorno le scelte della Stampa? Quanti Buongiorno ha buttato Massimo Gramellini prima di trovare quello giusto? Che disavventure ci sono dietro le storie che pubblichiamo, e quale foto era arrivata in ballottaggio per la prima pagina ma poi non ce l’ha fatta?
La valuta più importante di un giornale è la relazione di fiducia che lo lega ai suoi lettori, per questo abbiamo deciso di aprirvi ogni mattina le porte della nostra cucina per mostrarvi cosa bolle in pentola.
Lo farò personalmente, raccontandovi ogni giorno cosa siamo riusciti a sapere, su cosa stiamo lavorando e cosa ci ha appassionato di più. Ma non solo, vi segnalerò anche le cose migliori realizzate dai nostri concorrenti.
Ecco il senso di questa newsletter, prodotto antico perché arriva con una mail, ma nuovo per il successo che ha in tempi in cui la risorsa più scarsa è l’attenzione. E le newsletter hanno fortuna perché sono capaci di selezionale le notizie più importanti e di farle emergere dal rumore di fondo.

Mario Calabresi, direttore della Stampa (foto Olycom)
Mario Calabresi, direttore della Stampa (foto Olycom)

Insieme con La cucina della Stampa partiranno anche una serie di newsletter tematiche, tagliate sui vostri interessi. Accanto a Tuttolibri e Tuttoscienze, che vi anticiperanno i contenuti dei nostri due inserti di maggior successo, ci saranno La Zampa, dedicata agli amici degli animali, Jobnews, con le offerte di lavoro più interessanti del Piemonte, e – ogni giovedì – Torinosette, con il cartellone degli eventi più importanti della settimana in città. Per registrarvi a queste e a quelle che le seguiranno presto, come Qui Juve e Qui Toro, trovate tutte le informazioni utili in questa pagina.
Ma cosa vi abbiamo cucinato oggi? La notizia con cui apriamo è arrivata con una telefonata di Maurizio Molinari da Gerusalemme. Mentre disegnavamo la prima, ci segnalava un flash della Reuters che dava forma alle indiscrezioni di questi giorni: soldati russi stanno combattendo in Siria accanto all’esercito di Assad. Un passo che secondo Stefano Stefanini, nostro editorialista ed ex ambasciatore, fa cadere la prospettiva di una soluzione diplomatica congiunta tra Mosca e Washington.
La cosa su cui abbiamo discusso di più nella riunione di ieri mattina è l’allarme del presidente del Consiglio degli architetti secondo cui permettere che alla facoltà di Architettura entrino ottomila studenti è grave: “I ragazzi continuano a iscriversi senza rendersi conto delle reali condizioni di mercato e nessuno gliele spiega”.
Oggi lo facciamo con due pagine in cui il nosto esperto di lavoro Walter Passerini ci spiega che abbiamo un terzo degli avvocati di tutta Europa, il quadruplo degli inglesi. Ma non solo, in Italia ci sono oltre 333 avvocati ogni 100mila abitanti, la Francia ne ha 75. Questo dimostra che lo scollamento tra il mondo del lavoro attuale e le scelte di studio è uno dei grandi problemi italiani. Non se ne parla, si fa troppo poco orientamento e nelle famiglie e nella scuola si continua a leggere lo scenario del lavoro con gli occhiali del secolo scorso. Bisogna avere il coraggio di dire ai ragazzi di osservare il proprio mondo e ragionare partendo da lì e non dall’esperienza dei loro genitori.
Vittorio Sabadin, già vicedirettore de La Stampa, è uno dei maggiori conoscitori della regina Elisabetta, su cui ha appena scritto un bel libro (Elisabetta, l’ultima regina). Oggi ci racconta la malinconia di un record che Elisabetta avrebbe preferito non raggiungere: è successo perché suo padre è morto a soli 56 anni. Invece suo figlio Carlo ha ormai 67 anni e ancora aspetta… Come Sabadin raccontava in un suo articolo di domenica scorsa che vi ripropongo.
Flavia Pennetta e Roberta Vinci: due italiane nelle seminfinali degli Open Usa di tennis, non era mai successo. Ma anche due amiche, entrambe pugliesi, quasi coetanee, cresciute giocando assieme.
Abbiamo scelto la loro storia per la foto di prima, lasciando fuori quest’altra immagine: le tende dei migranti che volano, per il vento, al confine ungherese.
Vi segnalo un articolo che vale la pena leggere. “Adoro Berlusconi e l’Italia” dice Donald Trump, il miliardario americano che corre per la Casa Bianca. Lo racconta il corrispondente da New York del Sole 24 Ore, Mario Platero, che lo ha scovato sulle tribune del campo centrale degli USA Open di tennis.
Infine, l’intervista di Bruno Vespa ai Casamonica è stato un colpo giornalistico, ma averli fatti sedere sulle poltroncine di Porta a Porta è ciò che non funziona e normalizza tutto. Lucidissimo il Buongiorno di Massimo Gramellini.
Questa newsletter è una sorta di diario di bordo, un modo per raccontarvi come ci muoviamo e come nasce ogni giorno l’informazione de La Stampa. Vi arriverà automaticamente fino alla prossima settimana, poi per continuarla a riceverla dovrete registrarvi.
Io ci sarò, buona giornata.
Mario Calabresi