L’Ad block, che Apple ha inserito sugli iPhone da settembre, promette di economizzare i dati e rendere il load dei siti web più veloci. Il New York Times si è chiesto quanti dati mobile servano per caricare l’advertising e quanti per i contenuti editoriali. Ha analizzato i primi 50 siti di news, incluso lo stesso New York Times, e ha scoperto che più della metà del totale di dati arrivano dagli ads e da altri contenuti filtrati dall’Ad block. Ma non per tutti i siti vale la stessa storia.
I dati necessari per caricare su mobile la pubblicità (in giallo) e i contenuti editoriali (blu)
Ogni sito utilizza una quantità diverse di dati. Il New York Times ha provato a caricare le home page dei siti su un iPhone 6, e ha poi ripetuto la procedura con un Ad block abilitato. La differenza è evidente: molti siti si caricano più velocemente e sono più semplici da utilizzare. Anche la quantità di megabyte richiesti cala considerevolmente.
Ecco alcuni esempi:
L’articolo integrale sul New York Times