I contenuti sul web sempre più generati dagli utenti (Ugc). Ritenuti una delle fonti più affidabili tra i millennials (INFOGRAFICA)

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Nel 2005 prendeva pieda la mania dei contenuti web creati dagli utenti. Il numero sempre crescente di video su You Tube non era il giusto termometro per valutare se il fenomeno sarebbe durato e per quanto. Eppure, oggi qualità e quantità dei contenuti caricati dagli utenti (UGC) in pubblicazione on-line cresce molto rapidamente.

Un rapporto del 2015 condotto da Mary Meeker – partner della società di venture capital ‘Kleiner Perkins Caufield Byers’ – i contenuti sul web sono sempre più dominato da UGC. Come spiega il rapporto, i cui dati sono contenuti nell’articolo sul sito Fipp, il fenomeno è dimostrato dalla percentuale in crescita di contenuti caricati dagli utenti Pinteres, giunti al 75%. Twitch guadagna l’ 83% di trasmissioni video postate dagli internauti.

Una serie di fattori guidano la crescita massiccia di UGC, partendo dai nuovi strumenti per la creazione di contenuti consumer-friendly: prodotti e applicazioni come GoPro e Hyperlapse, che consentono ai consumatori di creare esperienze video in grado di competere con quelle dei professionisti. A ciò si aggiunge l’accesso quasi onnipresente agli smartphone con fotocamere di alta qualità, l’enorme aumento di velocità della banda larga mobile e opzioni per la distribuzione di immagini e video da computer portatili o smartphone per siti web altamente visibili.

Gli UGC sono ben lontani dall’essere una moda passeggera: oggi è una delle fonti più affidabili per i consumatori quando sono alla ricerca di informazioni su un marchio, un prodotto o un  servizio. In un recente studio di BazaarVoice, il 51 per cento degli intervistati ha dichiarato che si fida dei contenuti generati dagli utenti più di un sito web aziendale, al 16%; il 14% si affida alle notizie.

Questo discorso è particolarmente valido per i millennials che si affidano, come mostrato dall’infografica, alle interazioni personali, alle opinioni straniere soprattutto per quanto riguarda stampa e riviste. Per millenials, UGC è un modo di vivere. Secondo Crowdtap, trascorrono 5,4 ore (30 per cento del loro utilizzo dei media al giorno) che interagiscono con UGC che trovano il 30 per cento più memorabile di altri tipi di contenuto.

Numerosi sono gli esempi di publisher che hanno puntato sulla collaborazione fattiva dei propri utenti: WeWork, Buzz feed, Linkedin Pulse e molti altri.