Più di due milioni di abbonati al New York Times: il giornale ringrazia i lettori che permettono ai reporter di viaggiare e raccontare le storie da protagonisti (INFOGRAFICA)

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Al New York Times le chiamano ‘datelines’: sono i nomi dei luoghi da cui i giornalisti scrivono, che appaiono all’inizio di ogni articolo. Ci tengono molto: “Il nostro obiettivo con ogni dateline è portare i nostri lettori con noi – per diventare i vostri occhi e le vostre orecchie in ogni epoca di cambiamento”.

Il giornale della Grande Mela ha festeggiato da poco la cifra di un milione di abbonati alla sola versione digitale, che si aggiungono ai 1,1 milioni già iscritti a entrambe le edizioni, digitale e stampata. Non ha mai raggiunto così tante persone nei suoi 164 anni di storia. Ha colto quindi l’occasione per ringraziare i lettori, che permettono ai giornalisti del Times di viaggiare per il mondo e raccontare le storie da protagonisti.

I puntini rappresentano i luoghi da cui i giornalisti del New York Times hanno scritto dalla metà del 2013

“In un’epoca di post istantanei e commenti – si legge sull’articolo – pensiamo più che mai che andare sul posto rende il nostro giornalismo peculiare, più ricco, più personale e più affidabile”.

Quest’anno i giornalisti del New York Times hanno scritto da più di trenta uffici nel mondo, da Seul al Senegal, passando per Bangkok e Rio. Per quanto riguarda gli inviati, sono sparsi in più di 150 paesi e territori. Nei soli Stati Uniti, il giornale supera la dozzina di redazioni.

I luoghi negli Usa delle storie sul New York Times dalla metà del 2013
I luoghi negli Usa delle storie sul New York Times dalla metà del 2013

“Non importa quanto i reporter hanno studiato la storia e quanta esperienza portano, inevitabilmente scoprono nuove informazioni quando arrivano sulla scena. A volte colgono una sfumatura. Altre, è una totale sorpresa”.