(Dow Jones) Il premier Matteo Renzi ha deciso di riaprire il dossier sulla banda ultra larga e sulla digitalizzazione e nelle ultime settimane ha riunito le persone di cui si fida per fare il punto della situazione e condividere una tabella di marcia.

In quest’ottica, si legge sul Corriere della Sera, Renzi ha ripreso i colloqui con le aziende private e ieri e’ stato il turno del numero uno mondiale di Vodafone, Vittorio Colao, e dell’a.d. italiano, Aldo Bisio, saliti entrambi a Palazzo Chigi. Domani dovrebbe essere la volta dell’a.d. di Enel, Francesco Starace. Non e’ un caso, dal momento che le due aziende potrebbero lavorare insieme e anche il premier avrebbe caldeggiato un ruolo di aggregatore per Enel.
Il tema della banda ultra larga, che prima dell’estate era stato a un passo da un decreto ad hoc, e’ stato affrontato ieri alla luce della nuova situazione che si e’ venuta a creare: nelle aree A (a successo di mercato) si e’ scatenata la concorrenza, anche se e’ ragionevole pensare che Colao e Bisio abbiano chiesto rassicurazioni sulle voci che danno un possibile interessamento diretto di Cdp nella partita a fianco di Telecom Italia. Altro tema e’ quello delle gare per le aree a fallimento di mercato, dove si potrebbe creare una situazione di asimmetria tra Telecom e gli operatori alternativi, che potrebbero avere dei costi superiori anche del 20% a parita’ di condizioni.
Enel ha sempre spiegato di non avere intenzione di rientrare nel business delle tlc, ma di voler portare fibra spenta con i nuovi contatori intelligenti. Se pero’ Starace riuscisse ad avere rassicurazioni da Vodafone e Wind sull’accensione commerciale della fibra il business plan cambierebbe e l’Enel acquisirebbe una posizione intermedia: non operatore telefonico, ma neanche soggetto passivo. Ed e’ in questa direzione che le tre aziende stanno lavorando in queste ore. (Dow Jones, 20 ottobre 2015)