È praticamente uguale alla versione spagnola della rivista Bravo, uno dei più diffusi teen magazine europei: poster, test, consulenze amorose, oroscopi. Ma con due importanti differenze. I vip di cui si parla sono morti da circa 500 anni e le sue pagine esistono solo nel mondo dei social network. Tre amici hanno avuto l’idea di aprire la pagina Facebook ‘medieval Bravo‘ e si sono meritati il like di più di diecimila persone. Qui pubblicano la loro rivista, dove raccontano i gossip della famiglia Borgia, gli scandali amorosi di Re Enrico VIII, le lotte tra casate e le guerre tra sovrani.

I fondatori – si legge su Verne – vivono sparsi per la penisola iberica: Cecilia Recio, laureata in comunicazione audivisiva, risiede a Madrid; Pablo Leal è un architetto di Siviglia, mentre Adrián Tirado, filologo, si trova a Huelva. “È stata una totale sorpresa – dice uno dei creatori, parlando del successo del progetto – non ce lo aspettavamo per niente”. E racconta: “Il primo numero già era andato bene, però non c’era nessun riferimento alla nostra pagina, e la gente lo condivideva individualmente. Non abbiamo avuto un grande feedback. Era anonimo, come Il Lazarillo”, che è uno dei personaggi più famosi della letteratura spagnola, un ragazzino di strada privo di origini e di famiglia, il primo protagonista del filone dei romanzi picareschi. “Nel secondo abbiamo capito la lezione, lo abbiamo firmato ed è stata una pazzia”. In meno di una settimana, hanno superato i 2500 retweet.
A poco a poco, i tre amici sviluppano ulteriori novità, partendo dalla copertina di ‘Medieval Bravo’, sono arrivati a fare una rubrica, dove rispondono con versi poetici ai messaggi sui problemi d’amore dei propri follower. E poi hanno sviluppato delle sezioni focalizzate su uno specificio personaggio storico. “Abbiamo anche pensato a fare numeri speciali su un’epoca, come ad esempio l’antico Egitto. Si potranno leggere i gossip piccanti di Nefertiti nel negozio di papiri più vicino”, raccontano.
Per il momento non sono arrivate lamentele da Bravo, la rivista da cui hanno preso ispirazione. Cristina Plaza, la direttrice del magazine, ha anche retwittato alcune delle loro copertine, senza dire niente. “Speriamo non ci denuncino”, scherzano i tre.
