Vivendi è un socio forte ma non ha posizione dominate, dice il presidente di Telecom Italia Recchi. E sulla banda ultralarga l'ad Patuano: se la rete Enel costa meno interessati a essere acquirenti

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Vivendi è un socio forte, ma “non esercita un’influenza dominante” su Telecom Italia. Il presidente del gruppo telefonico, Giuseppe Recchi, ha colto l’occasione dell’audizione al Senato per rispondere indirettamente alle preoccupazioni dei fondi italiani e stranieri, che hanno formalmente chiesto al Cda del gruppo telefonico una valutazione rispetto alla proposta dell’azionista francese di inserire quattro propri rappresentanti nel board. Non solo. Secondo quanto riportava l’Agenzia Ansa, durante l’appuntamento parlamentare, in programma il 23 novembre, si è anche discusso pubblicamente dei recenti movimenti dell’Enel sulla fibra ottica, con un’apertura di credito da parte dell’ad Marco Patuano, sebbene con alcuni distinguo.

Giuseppe Recchi (foto Olycom)
Giuseppe Recchi, presidente di Telecom (foto Olycom)

“Mi preme fugare qualsiasi dubbio – ha esordito Recchi – sul fatto che le ultime vicende che hanno riguardato il nostro azionariato abbiano, in qualche modo, influenzato o modificato gli obiettivi del nostro piano industriale. I nostri piani di sviluppo proseguono secondo la tabella di marcia prestabilita e, se possibile, ancora più velocemente di quanto inizialmente previsto”. Sgombrato il campo dalle preoccupazioni da un punto di vista operativo, il presidente si è soffermato a lungo sul ruolo che Vivendi, con il 20,1%, si trova a ricoprire, assicurando che “il fatto che detenga una quota rilevante di Telecom non implica necessariamente che eserciti una influenza dominante. Ad esempio, anche quando i grandi fondi di investimento si trovano a possedere importanti quote di capitale, la loro partecipazione, anche “attiva”, non risulta tale da poter esercitare un’influenza dominante sulla gestione della società”. Insomma, “le strategie e i piani di investimento dell’azienda, da un lato, e l’assetto societario, dall’altro, si collocano su due distinti piani”.

La richiesta di Vivendi, comunque, passerà mercoledì prossimo al vaglio del cda (che deve inserirlo nell’ordine del giorno dell’assemblea del 15 dicembre), dopo quello ‘saltato’ venerdì scorso.

Se a Recchi è toccato dare ai senatori ragguagli sul piano della governance, Patuano ha invece aggiornato sui progressi del piano industriale e fornito anche

Marco Patuano, ad Telecom (Olycom.it)

la posizione di Telecom, finora ancora non emersa, in merito al piano per la banda ultralarga annunciato dall’Enel, che prevede la costituzione di una specifica newco aperta alla partecipazione di tutti gli operatori. Patuano non ha chiuso la porta, ma ha innanzi tutto sottolineato che “non è obbligatorio fare costruzioni societarie”. Tuttavia “se venisse confermato che l’Enel può costruire la rete a banda ultralarga a prezzi inferiori ai nostri”, ha affermato, “la decisione razionale ed economica è quella di andare a comprare, non ha senso ostinarsi a fare qualcosa di diverso”. Nello specifico, ha aggiunto, Telecom potrebbe valutare l’ipotesi di un “affitto, ma per periodi molto lunghi, non un anno ma 20”. In ogni caso, Telecom intende partecipare anche a tutti i futuri bandi per la realizzazione delle infrastrutture di rete fissa e aumenterà le aree in cui investirà direttamente.