Giovanni Valentini, portavoce del Garante dell’Antitrust dal novembre del 2014, dopo una lunga carriera giornalistica al Gruppo L’Espresso, ha lanciato un tweet in cui racconta di aver deciso di chiudere la sua storia con ‘Repubblica’, dove nell’ultimo anno si era limitato a firmare qualche pezzo su temi, tipo quelli dell’ambiente, che non avessero niente a che fare con la politica o con i media per evitare conflitti di interesse con il suo ruolo istituzionale.

Valentini nel tweet pubblica la lettera con cui venne assunto a ‘Repubblica’ nel 1975 da Eugenio Scalfari (di cui è sempre stato un fedelissimo) come redattore politico parlamentare allo stipendio di 14 milioni di lire. L’inizio di una lunga carriera che lo ha visto a capo della redazione milanese del quotidiano, alla direzione del ‘Mattino di Padova’, dell’Espresso e alla vice direzione di ‘Repubblica’, e poi collaboratore fisso con la rubrica ‘Il sabato del villaggio’, dedicata al mondo dei media con feroci critiche a Berlusconi.
L’abbandono di Valentini è un segnale di solidarietà dell’entourage di Eugenio Scalfari nei confronti del fondatore di ‘Repubblica’, offeso per non essere stato consultato da Carlo De Benedetti sulla candidatura di Mario Calabresi come nuovo direttore di Repubblica.
Ecco i cinguettii
1 dicembre 1975: 40 anni fa fui assunto da Scalfari a Repubblica. Finisce qui per me una storia tutta da raccontare pic.twitter.com/FQWEiPiDXs
— Giovanni Valentini (@GiovaValentini) 1 Dicembre 2015
Se, come scrive oggi Il Fatto, non hanno neppure informato Scalfari del nuovo direttore, gli chiedo scusa per loro pic.twitter.com/l1s6Qz9js8
— Giovanni Valentini (@GiovaValentini) 1 Dicembre 2015