di Francesca Del Vecchio – “I giornali sono gli unici posti in cui ancora vige la monarchia (costituzionale): comanda il direttore”. Lo ha detto il direttore Corriere della Sera, Luciano Fontana, nell’aula magna dell’Università Iulm di Milano parlando agli studenti del futuro del giornalismo. Nell’occasione Fontana ha anche commentato il passaggio di testimone tra Ezio Mauro e Mario Calabresi alla guida di Repubblica: “Calabresi è un giornalista molto valido. Si apre un periodo di grande competizione, vedremo chi ha le armi giuste per sopravvivere”.

Di fronte agli studenti, il direttore del Corriere ha parlato delle sfide che attendono i nuovi professionisti e dello stato attuale dell’informazione. “Tre sono le domande che mi vengono fatte di solito: l’attendibilità della profezia sulla morte della carta stampata, il destino del giornalismo nell’era digitale e che fine faranno i giornalisti di professione minacciati dal giornalismo partecipativo”. Le risposte per Fontana risiedono nella scelta di un’informazione di qualità, anche a costo di perdere qualche lettore, e persino nella coraggiosa decisione di optare per un sito d’informazione chiuso e a pagamento. “Il modello dei contenuti gratuiti ha fallito e il mercato della pubblicità ha capito che i click non pagano”, dice Fontana.
Altro elemento importante per il direttore del Corriere è la diversificazione dei contenuti tra carta e web. La vocazione all’approfondimento della prima deve essere un supporto per la fruibilità e il costante aggiornamento del secondo. “Bisogna snellire. Il lettore non vuole più una sovrabbondanza di notizie. Per noi la selezione delle informazioni diventa sempre più feroce ma per sopravvivere dobbiamo cercare di dare al lettore qualcosa che risponda alle sue necessità”.
Nell’intervento alla Iulm, Luciano Fontana ha anche parlato de La Lettura: “Quando era un prodotto gratuito – dipendente dal quotidiano – non era apprezzato, scompariva nell’ombra del giornale stesso. Poi è diventato un settimanale di approfondimento culturale a pagamento. Questo l’ha trasformato, spiega, in un prodotto che ogni weekend attira in edicola circa 100 mila lettori”. Da luglio infatti, l’inserto del Corriere ha cambiato carta, resistente e godibile per tutta la settimana, ha ampliato il suo parterre di firme e arricchito di temi i suoi contenuti. Innovazioni che, di pari passo con il lavoro sui social, hanno rilanciato un prodotto nato per una nicchia.
Per Fontana i social network offrono spunti di riflessione sempre nuovi, oltre ad essere un termometro del gradimento dei lettori. “Stiamo pensando già all’Apple watch. Ma sinceramente non so come si faccia a fruire dell’informazione su schermi così piccoli”.