Abwab, il giornale scritto in arabo da rifugiati per rifugiati, è nato a Colonia, ma l’editore è britannico: parla di Germania ed Europa, raccoglie storie e informazioni di servizio

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Un giornale fatto da rifugiati per rifugiati, che parla della Siria ma anche della Germania. È scritto in arabo, ma l’editore è britannico. L’idea è venuta a Ramy Alasheq, di origine palestinese, dopo che, nel 2014, è partito dal campo profughi di Yarmouk, a Damasco, diretto in Germania, dove è stato accolto da una famiglia tedesca.

Come racconta Il Manifesto, Alasheq “ha fondato un nuovo giornale, Abwab (‘porte’ in arabo), per il milione di rifugiati siriani, iracheni, afghani riparati in Germania”.

La prima edizione, pubblicata il 1° dicembre 2015, è stata distribuita in 25mila copie, più 10mila ristampate in un secondo momento, nei campi profughi e nelle comunità per rifugiati in tutto il paese. Della seconda edizione, quella di gennaio, invece, sono state stampate 45mila copie.

In copertina del primo numero c’era Angela Merkel e all’interno articoli di attualità sulla Siria e l’Unione europea, ma anche informazioni di servizio per i rifugiati e articoli sulla vita di tutti i giorni nei campi profughi e storie, come quella della prima orchestra composta da profughi.

La redazione, sostenuta dall’editrice britannica New German Media, che oltre ad Abwab edita altri 15 giornali per minoranze in altri paesi europei, è composta da rifugiati, e la pagina Facebook conta più di 3 mila follower.

“Questa rivista è qui per aprire nuove porte a chi parla arabo”, ha scritto Alasheq nel primo editoriale, che in un’intervista ad al Jazeera ha spiegato come a dargli l’idea sia stata la famiglia che l’ha accolto: “mi hanno dato amore”, ha detto, e Cristina, la madre, aveva aggiunto, salutandolo: “non ringraziarmi, ho solo aperto la porta”.