(Corriere.it) L’ex capostruttura Azzalini licenziato per il «Capodanno precoce» si sfoga in questa intervista al Corriere della Sera. E sostiene: «Ho dato tutto per la tv pubblica»

«Come sto? Deluso, amareggiato. Sono una persona onesta e non meritavo questa punizione ingiusta». Jeans, giacca di tweed, Apple Watch al polso, cappellino di lana, Antonio Azzalini arriva in moto e ha la faccia di chi non dorme da un pezzo. Quando ha letto la lettera dell’azienda ha avuto un malore. «Una vita dedicata alla Rai e mi sbattono fuori come un cane», ha confidato a un amico.
Licenziato in tronco.
«Una follia. C’è gente con addebiti ben più gravi a cui non è successo niente».
Ha sbagliato, lo sa, vero?
«Tutto ciò che ho fatto, la sera di Capodanno e in questi quindici anni, è stato sempre e solo per il bene dell’azienda. Con onestà e passione. Ora mi sento tradito».
Non le hanno creduto.
«Finora mai ricevuto la minima contestazione, nemmeno per uno scontrino del pranzo. Ho lavorato 12 ore al giorno, anche dopo le accuse».
Sul cellulare con la cover dei Minions lo chiama Giuseppe Cruciani: «Siamo con lei, le paghiamo le spese». Decine di sms solidali, tra i primi Carlo Conti. Flavio Insinna gli scrive: «Ti sono vicino». Massimo Ranieri: «Sono allibito».
Che direbbe a Campo Dall’Orto?
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