Lastampa.it 27/01/2016 -«Il licenziamento di Azzalini? L’ho trovato esagerato. In Rai si vedono cose ben peggiori…». Tipo? «Quello che è successo ieri sera a Ballarò». Lancia bordate Michele Anzaldi, pasdaran del premier in Rai. Ex portavoce di Rutelli, più renziano di Renzi e amico di Filippo Sensi, il deputato Pd e segretario della commissione di Vigilanza Rai liquida il caso del responsabile intrattenimento di Raiuno appena cacciato da Viale Mazzini per il disastro di Capodanno e apre il fuoco su Raitre.

Scusi, ma che c’entra Ballarò?
«Il conduttore Massimo Giannini ha affermato che sul caso Boschi-Banca Etruria c’è un “rapporto incestuoso”. È un’affermazione vergognosa, che avrà risvolti giuridici pesanti. Mi auguro che Boschi lo quereli».
Forse intendeva rimarcare il possibile conflitto d’interessi o la questione di opportunità?
«Non mi interessa, è calunnia. E qualcuno ora deve rispondere»
Chi?
«Giannini stesso, ma anche Maggioni (presidente Rai, ndr.), Verdelli (direttore editoriale Rai) e Vianello (direttore di Raitre). Qualcuno mi spieghi perché i super dirigenti Rai che guadagnano quattro volte più del premier non intervengono».
Sta per caso chiedendo il licenziamento di Massimo Giannini?
«Hanno mandato a casa Azzalini per molto meno… C’è stato un cambio di rotta, ora si vada fino in fondo. Serve la stessa determinazione. Ballarò non è più una trasmissione di qualità e anche gli ascolti lo dimostrano. Prendiamo la trasmissione di ieri (martedì 26, ndr.): il servizio pubblico dovrebbe tranquillizzare chi ha perso i propri risparmi, non fomentare».
Che il compito della Rai sia tranquillizzare è opinabile.
«Allora diciamo che dovrebbe fare informazione. Parliamo di una vicenda in cui c’è stato un drammatico suicidio».
Con questa intervista è partita l’offensiva di Renzi per prendersi Raitre?
«Visti i risultati di ascolto, farebbe bene».
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Le prime reazioni registrate dall’Unità
Sul caso Boschi-Banca Etruria “qualche rapporto incestuoso c’è”: è questa la frase incriminata pronunciata da Massimo Giannini a Ballarò che ha scatenato le reazioni di tanti politici a favore e contro il giornalista.
Il caso lo ha sollevato prima di tutti il deputato dem Michele Anzaldi che ha dichiarato: “Hanno mandato a casa Azzalini per molto meno – ha affermato il parlamentare riferendosi al dipendente Rai licenziato -. Serve la stessa determinazione”.
Ma non tutti nel Pd sono d’accordo con Anzaldi. Ad esempio i senatori della minoranza Pd,Federico Fornaro e Miguel Gotor, componenti della Commissione Vigilanza Rai, che esprimono “piena solidarietà a Massimo Giannini e alla redazione di Ballarò, oggetto di un attacco che ricorda tempi e modi che non appartengono alla cultura del Pd, ma di altri partiti. Sarebbe il caso di avere più rispetto per le idee di professionisti liberi come Giannini”, commentano Fornaro e Gotor.
Ma c’è anche chi difende il conduttore di Ballarò: “Il Pd era venuto al mondo per liberare la Rai dai partiti, non per zittire i giornalisti”, scrive Ezio Mauro su Twitter.
Caso Giannini. Il Pd era venuto al mondo per liberare la Rai dai partiti, non per zittire i giornalisti
— Ezio Mauro (@eziomauro) 28 Gennaio 2016
E altri giornalisti esprimono preoccupazione per il caso. Tra questi Ferruccio de Bortoli: “Solidarietà a Massimo Giannini sottotiro del nuovo epurator Michele Anzaldi. Ha ragione Roberto Saviano”.
Solidarietà a Massimo Giannini sottotiro del nuovo epurator Michele Anzaldi. Ha ragione @robertosaviano.
— Ferruccio de Bortoli (@DeBortoliF) 28 Gennaio 2016
L’autore di Gomorra parla di “editto bulgaro” su Facebook: “Il Pd tramite Michele Anzaldi, segretario della Commissione di vigilanza Rai – scrive Saviano -, emana un nuovo editto bulgaro chiedendo il licenziamento di Massimo Giannini, auspicando querele e sperando che la Rai tranquillizzi gli italiani piuttosto che fare servizio pubblico. Tutto a dimostrazione che ciò che sotto Berlusconi era inaccettabile adesso è grammatica del potere. È questa la ‘nuova’ Rai di Renzi? Cacciare chi non è allineato?”.