E’ il segretario della Fiom, Maurizio Landini, il primo pentito della tv? Se lo chiede Aldo Grasso sul Corriere, commentando l’intervista che Landini ha rilasciato al Fatto Quotidiano, in cui, parlando della decisione di ridurre la sua presenza nei talk show, dice: “mi sono accorto che mi trovavo a dovermi confrontare nei salotti televisivi con gente ignorantissima, approssimativa, che parlava di cose di cui non sapeva”.
Spesso “mi rifiuto di andare”, prosegue Landini, “scelgo quando è il momento, quando è utile, quando c’è tempo per illustrare un pensiero e non fare bau bau”.
“La tv può uccidere?”, domanda il Fatto a Landini, che risponde: “ti vogliono trasformare in uno strumento, una comparsa, un pezzetto di teatro che serve alla messinscena quotidiana. Me ne sono accorto e sono corso ai ripari”.
Landini si lamenta anche di quello che è il suo “più grande cruccio”, il fatto di alzare la voce: “faccio di tutto per tenere basso il volume però poi sbraco – spiega il segretario della Fiom -, senti delle corbellerie così incredibili e ti lasci andare”.