L’Antitrust avvia un’istruttoria sull’operazione Rti-Finelco. A rischio la concorrenza nel mercato pubblicitario radiofonico

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L’Antitrust ha deciso di aprire un’istruttoria sull’operazione al termine della quale Rti (Mediaset) deterrà il controllo esclusivo di Finelco, gruppo attivo nel settore delle emittenti radiofoniche (Radio 105, RMC Radio Montecarlo e Virgin Radio), nella commercializzazione di spazi pubblicitari, dei contenuti su Internet e che dispone di due autorizzazioni per la trasmissione di altrettanti canali televisivi in tecnica digitale terrestre.

Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust (foto Olycom)

Lo riporta l’agenzia Ansa. Secondo l’Autorità, “l’operazione in esame interessa una pluralità di mercati nei settori televisivo, radiofonico e di Internet”, tuttavia “potrebbe dare luogo alla creazione di una posizione dominante idonea a eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza” solo “nel mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico”: negli altri mercati (tv gratuita e relativa raccolta pubblicitaria; infrastruttura radio; trasmissione via etere radio; raccolta pubblicitaria online) questo rischio non sussiste.

La complessa operazione su cui l’Antitrust ha acceso un faro, come si legge nel Bollettino settimanale dell’Autorità, consiste nell’acquisto delle azioni di Finelco detenute da Rcs da parte di Unibas, che in qualità di socio di Finelco con il 32,53% delle azioni ha esercitato il diritto di prelazione sulle azioni detenute da Rcs. Successivamente, il gruppo Fininvest, per il tramite di Rti, acquisirà il controllo indiretto di Finelco, mediante la partecipazione all’aumento del capitale della società RB1 con sottoscrizione di azioni ordinarie (19% del capitale sociale) e di azioni senza diritto di voto convertibili (50% del capitale sociale) e con la successiva conversione delle azioni in ordinarie. Ad esito della conversione, Rti deterrà il 69% di RB1 che attualmente detiene il controllo di Finelco per il tramite di Unibas. Pertanto, alla fine, Rti deterrà il controllo esclusivo di Finelco.

Per quanto riguarda in particolare il mercato della raccolta pubblicitaria su radio, l’Antitrust rileva che “secondo i consolidati orientamenti in materia di valutazione delle operazioni di concentrazione, anche nel caso di quote di mercato congiunte inferiori al 50% o inferiori al 40% si può giungere alla creazione o al rafforzamento di una posizione dominante. Nel caso di specie, il gruppo Fininvest acquisirebbe ad esito della concentrazione una quota di mercato rilevante, di circa il doppio rispetto al secondo operatore del mercato”. Inoltre, “l’operazione di concentrazione comporterebbe l’incremento della concentrazione ben oltre i valori di riferimento”. Oltre a ciò, rileva l’Antitrust, “nel valutare la posizione del gruppo Fininvest nel mercato, è necessario rilevare che essa può offrire agli inserzionisti e ai centri media un ampio ventaglio di mezzi di comunicazione, potendo fare leva sulla primaria posizione detenuta sul mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo”. Pertanto “potrebbe condizionare le proprie vendite in modo da collegare la raccolta pubblicitaria televisiva al contiguo mercato della raccolta pubblicitaria nazionale”. Infatti, “la radio è un mezzo sul quale l’attività programmata è ‘generalmente volta al mantenimento del ricordo del prodotto reclamizzato in televisione e, pertanto, presenta caratteristiche idonee a collegarlo a tale mezzo”. Insomma, in questo modo “il gruppo Fininvest potrebbe estendere la propria posizione di predominanza sul contiguo mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico, a danno dei concorrenti e dei consumatori”. Occorre infine valutare “se e in che misura l’operazione è idonea a precludere gli sbocchi al mercato della raccolta radiofonica per gli operatori di minori dimensioni”.