Par condicio, paytv e pubblicità. Di questo e altro ancora si è parlato in occasione della conferenza stampa congiunta tra Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e Coordinamento nazionale Corecom (Comitati Regionali per le Comunicazioni), su ‘Le attività svolte dai Corecom nei territori regionali’.

Relatori dell’incontro sono stati: per l’Agcom, il presidente Angelo Marcello Cardani, per la Conferenza, il delegato alla comunicazione e ai Corecom, presidente Antonio Mastrovincenzo, per il Coordinamento nazionale Corecom, il presidente Felice Blasi.
Al centro della conferenza l’attività dei Corecom in materia di funzioni proprie (Istruttorie sui benefici concessi all’emittenza locale, applicazione della legge sulla par condicio in periodo elettorale e non elettorale) e funzioni delegate dall’Agcom (conciliazioni e definizioni delle controversie con gli operatori della telefonia e paytv, monitoraggio del pluralismo politico-istituzionale, vigilanza sull’affollamento e posizionamento della pubblicità, monitoraggio su tv e minori, registro degli Operatori della Comunicazione/ROC).
Sono stati inoltre resi noti i progetti avviati dai diversi Corecom sul territorio Nazionale e i dati relativi al 2015.
Cardani, nell’evidenziare il ruolo strategico svolto dai Corecom sul territorio, raro esempio di decentramento efficace, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, ha voluto sottolinearne, in particolare, la funzione deflattiva del contenzioso giurisdizionale.
Nel solo 2015, infatti, i Corecom hanno gestito circa 100mila controversie tra utenti e operatori, e la percentuale di accordi conclusi nel triennio 2013-2015 supera l’80% delle controversie, con 25mila istanze di definizione seguite al mancato accordo tra le parti. In termini economici, il risparmio per i consumatori è stato evidente, ha detto.
A fronte di costi per l’Agcom di circa 12 milioni di euro, il vantaggio complessivo per l’utenza è stato pari a circa 120 milioni di euro nel periodo 2011-2015. Nell’anno appena trascorso per esempio, la collettività ha risparmiato ben 30 milioni di euro, spiega l’Agcom.
Il presidente Cardani, inoltre, ha espresso grande apprezzamento per le numerose iniziative promosse dai Corecom a tutela dei minori, anche sul web, e, più in generale, dei soggetti più deboli, ai quali i Comitati continuano da anni a dare voce.
Il Coordinatore nazionale Corecom, Felice Blasi, ha sottolineato come questi organismi rappresentino uno strumento di raccordo virtuoso tra centro e territori per la garanzia e il controllo delle comunicazioni, al punto di poter parlare di un “modello Corecom” unico in Europa, studiato anche dall’estero. La voce dei Corecom rappresenta i bisogni di cittadini che hanno, attraverso questi sportelli sui territori, il primo incontro con le istituzioni di governo delle comunicazioni: “c’e’ un bisogno quotidiano – ha dichiarato Blasi – di garanzie nelle comunicazioni da parte dei cittadini: lo riscontriamo dalle decine di utenti che ogni giorno, in ogni Corecom italiano, si affacciano ai nostri uffici per partecipare ai tavoli di conciliazione con i gestori della telefonia, ma lo vediamo anche dalle continue richieste da parte di scuole e associazioni per azioni di sensibilizzazione e intervento in direzione della tutela dell’utenza, e soprattutto dei minori, nell’ambito delle comunicazioni tradizionali e, ormai sempre di piu’, nel web e nei social network”.