Enel apre all’ingresso di altri operatori in Enel Open Fiber, la società che il gruppo elettrico ha costituito per la posa della fibra ottica. Lo ha sottolineato l’ad Francesco Starace in audizione al Senato, specificando che si tratterebbe di operatori “sostanzialmente finanziari”, ma non più di due.
Il gruppo non ha “nessuna volontà di fare l’operatore telefonico o di operare nella gestione di contenuti multimediali, di tv, no. Noi – ha precisato Starace – ci limitiamo alla gestione dell’infrastruttura”.

Nelle aree di mercato, dove per la posa della fibra non sono previsti incentivi (cioè le zone A e B) “pensiamo a modalità dove Enel Open Fiber sarà proprietaria della rete”, ha aggiunto Starace, mentre dove ci sono incentivi (cluster C e D) la rete farà capo a Infratel.
Quantificando i risparmi per l’utilizzo della rete Enel, l’ad ha detto che si possono avere costi di cablaggio del 30-40% inferiori a quelli che si dovrebbero sostenere senza l’uso di tale infrastruttura.
In Italia, inoltre, ha spiegato Starace, la rete di tlc può raggiungere al massimo 21 milioni di clienti finali, mentre la rete Enel arriva a 32 milioni.
La rete elettrica, infatti, secondo Starace, “se messa in confronto con quella di tlc ha sempre una maggiore capillarità” visto che “a casa nostra è sempre più vicino un ‘armadio’ della linea elettrica di quello della linea telefonica”.
In prima fila per un “accordo commerciale” con Enel ci sono Wind e Vodafone, compagnie con le quali c’è un discorso “più avanzato”, ha spiegato Starace. “Porteremo – ha aggiunto – in cda il 22 marzo un accordo” per cui la società elettrica è allo stadio finale e che riguarda 250 città delle zone A e B.
Sono poi “aperti tavoli sia con Telecom che con Fastweb, l’interesse di Metroweb c’è e c’è interesse di tutti gli operatori”. Starace si è detto convinto che “raggiungeremo quasi con tutti” un accordo.
Quanto ai possibili ingressi di operatori finanziari, Starace ha precisato che di fondi “non vorremmo averne più di due”. Avranno probabilmente partecipazioni di minoranza “ma dipenderà da loro”, ha detto l’ad al termine dell’audizione. I contatti “sono abbastanza concreti ma prima dobbiamo fare le alleanze industriali e il business plan”, ha concluso.