In Italia cresce il numero di utenti in Rete. Ma sul web in Ue restiamo fanalino di coda, seguiti solo da Bulgaria e Romania (INFOGRAFICHE)

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L’Italia è indietro nell’uso del web: la posizione nazionale è decisamente inferiore alla media Ue28 (75% nel 2014)  e solo Bulgaria e Romania fanno peggio di noi. Nel confronto europeo, anche la diffusione della banda larga nelle famiglie italiane è inferiore alla media dei 28 paesi (78% nel 2014), con i valori più elevati che si registrano nel nord Europa. Lo spiega il rapporto ‘Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo’ realizzato dall’Istat.

Secondo la ricerca, gli utenti di Internet nel nostro paese sono il 60,2% (circa 34 milioni 500mila persone), ma solo il 40,3% si connette quotidianamente. La totalità delle regioni del Centro-Nord ha livelli di uso di Internet superiori al valore nazionale, nel Mezzogiorno la quota è più bassa. L’uso della rete è fortemente collegato all’età, con una quota di utenti che decresce progressivamente dopo i 24 anni. Ad eccezione dei più giovani, l’uso della rete è ancora caratterizzato da forti differenze di genere.

Riguardo la banda larga, dal 2006 è aumentata la quota di famiglie che dispongono di una connessione veloce per accedere a Internet da casa, con quasi due terzi delle famiglie che nel 2015 utilizzano una connessione a banda larga. Il Mezzogiorno, e in particolare la Calabria (56,6%), si trovano in posizione svantaggiata.

Tra gli elementi presi in considerazione c’è anche il rapporto tra gli italiani e la lettura. Nel 2015 si stabilizza la quota di persone che leggono quotidiani (47,1%) e aumenta leggermente quella di chi legge libri, anche se è ancora sotto il 50%. Le percentuali maggiori di lettori si registrano fra i giovani e le donne. A livello territoriale tutte le regioni del Mezzogiorno presentano valori inferiori al dato nazionale, eccezion fatta per la Sardegna.

Secondo il dossier, si conferma elevato, anche se in leggera diminuzione, l’utilizzo dei Internet per la lettura di giornali, news o riviste. Tra i giovani di 20-24 anni uno su due usa il web a questo scopo. Su scala europea l’Italia occupa l’ultima posizione insieme all’Irlanda (Anno 2014). Nel 2015 l’8,2% della popolazione di 6 anni e più legge online e scarica dal web libri e e-book, la quota sale a poco meno del 20% tra i giovani di 15-24 anni. Questa forma di fruizione culturale è più diffusa nel Nord-ovest, unica ripartizione dove si registra una crescita rispetto al 2014.

In crescita poi la partecipazione culturale. Negli ultimi anni sono aumentati i visitatori di musei, mostre e siti archeologici, monumenti, ma anche le persone che vanno al cinema (quasi il 50% della popolazione). La fruizione di spettacoli o intrattenimenti fuori casa è piuttosto differenziata a livello territoriale: il divario tra ripartizioni è molto rilevante nel caso di visite a musei e monumenti, maggiori nel Centro-Nord.

Nel 2013 le famiglie italiane hanno destinato alla spesa per ricreazione e cultura mediamente il 6,5% della spesa complessiva per consumi finali, una quota inferiore a quella riscontrata nel 2012. La riduzione accomuna tutte le ripartizioni; il valore piu’ elevato di questa spesa si osserva nel Nord-ovest, mentre il Mezzogiorno presenta una quota inferiore alla media nazionale.

– Dati e infografiche complete disponibili sul sito Noi-italia2016.istat.it