L’ad di Rcs Cioli: piano industriale a basso rischio per portare a casa risultati certi; soddisfatti per il paywall del Corriere. Il presidente Costa: dati trimestrali meglio del previsto. Il piano di Cairo? Aspettiamo di conoscere le proposte

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“I risultati del primo trimestre sono una prima importante conferma e dimostrano in modo palese il cambio di passo rispetto all’anno precedente, evidenziando ottime performance, nettamente migliori di quelle che avevamo previsto per il primo periodo di esecuzione del piano”. Maurizio Costa, presidente di Rcs, si è espresso così sui risultati trimestrali del gruppo editoriale all’avvio dei lavori dell’assemblea di bilancio.

“Riteniamo che il percorso appena iniziato, e che già palesa segni di coerenza e affidabilità, debba essere valutato sulla base dei risultati che riuscirà a conseguire, senza pregiudizi e condizionamenti”, ha detto ancora, ricordando come il piano “approvato a fine dicembre con piena e compatta condivisione del Cda”, si basi “su caposaldi sfidanti, ma solidi e raggiungibili” e come il 2015 sia stato per Rcs “un anno intenso e di passaggio, un anno in cui sono state prese alcune decisioni importanti e necessarie, in un contesto macroeconomico non favorevole e in un settore, quello editoriale, caratterizzato a livello mondiale da forte discontinuità ed evoluzione, con processi di trasformazione particolarmente significativi”.

Nella foto Maurizio Costa e Laura Cioli (foto Primaonline.it)

Sempre parlando del piano l’a.d Laura Cioli ha parlato di “un rischio di esecuzione molto basso”. “Vogliamo recuperare fiducia sulla nostra capacità di implementare” gli obiettivi, abbiamo voluto “mettere nel piano solo cose che siamo certi di portare a casa”, ha detto,  parlando di un primo trimestre che ha già evidenziato che “siamo in grado di batterli”. “Gli obiettivi sono raggiungibili e anzi ci piacerebbe arrivare con qualcosa per cui si riesca a superarli”.

“Abbiamo la massima fiducia in tutte le banche finanziatrici, che continueranno a condurre la negoziazione già delineata senza che vi sia alcuna interferenza in relazione all’Ops di Urbano Cairo”, ha detto poi Costa, in merito alle trattative in corso per rinegoziare il debito del gruppo, che, ha ricordato l’ad Cioli ammonta a 423,6 milioni, ed è ripartito in 162,4 milioni verso Intesa, 108 milioni verso Ubi, 54,5 milioni verso Unicredit, 40,6 milioni verso Bpm, 40,6 milioni verso Bnl e 17,6 milioni verso Mediobanca. “Confidiamo che ciascuno faccia la sua parte con il solito senso di responsabilità”, ha aggiunto la stessa Cioli, mentre Costa ha ricordato “che il Cda ha immediatamente segnalato alla Consob la peculiarità di una delle condizioni dell’offerta di Cairo e in particolare quella relativa agli impegni richiesti dall’offerente alle banche”. Riferendosi poi nuovamente all’Ops, il presidente di Rcs ha detto che con Urbano Cairo non ci sono stati contatti. “Ha fatto una telefonata di cortesia subito dopo il comunicato stampa”, affermato. “Poi non abbiamo più avuto occasione di sentirlo o di vederlo”.

Costa ha affermato che una valutazione del riassetto voluto da Urbano Cairo sarebbe al momento prematura. “Stiamo aspettando di conoscere le proposte che il piano di Cairo contiene. E’ prematuro sbilanciarsi”. Della stessa opinione Cioli: “Non conosciamo il suo progetto”. “Abbiamo solo letto le righe del suo comunicato stampa. Lo valuterà il Cda quando avremo più chiarezza”, ha aggiunto, ricordando che il prospetto deve essere presentato entro oggi in Consob. “Per loro ci saranno 15-30 giorni a seconda del tipo di risposta”, ha detto, e dall’approvazione del prospetto il Cda avrà 5 giorni di tempo per esprimere la propria fairness opinion. Rcs MediaGroup non cambia la propria attività a causa della passivity rule, la regola che impone a una società di astenersi da operazioni straordinarie se è sotto un’offerta, ha chiarito ancora Cioli. “La passivity rule vuol dire che tutto quello che vogliamo fare dobbiamo passare per l’assemblea degli azionisti”, ha spiegato citando eventuali “opportunità di dismissione” della spagnola Veo o possibili accordi sulle attività di stampa. “Cambia un po’ il processo che prevede che operazioni straordinarie passino per assemblea – ha sottolineato -. Se ci dovessero essere occasioni seguiremo un processo diverso. Nel caso, lo faremmo. Visti i tempi dell’offerta forse non ci sarà neanche bisogno”.

Il Cda Rcs del 28 aprile 2016
Il Cda Rcs del 28 aprile 2016

Sul finanziamento delle banche a Rcs “non c’è una scadenza tecnica a fine aprile”, ha chiarito invece l’ad, interpellata sul tema dopo alcune ricostruzioni di stampa che hanno palato di uno standstill a fine mese. “In realtà avevamo chiesto uno standstill fino ad aprile, ma non lo abbiamo di fatto ottenuto. Abbiamo avuto una lettera delle banche di cui avevamo parlato già tempo fa. A questo punto stiamo procedendo nelle negoziazioni sul contratto di finanziamento, come detto. Auspichiamo che non ci sia alcuna interferenza degli eventi”, ha ribadito riferendosi all’Ops di Urbano Cairo. “Stiamo procedendo. Mi auguro che ci sia grande senso di responsabilità da parte di tutti”.

Parlando della cessione delle attività Libri a Mondadori, avviata sotto la guida di Pietro Scott Jovane e condotta a termine dal nuovo Board, Cioli ha definito la vendita “discussa e dolorosa”, come “dolorosa ma razionale” è stata la decisione di chiudere Gazzetta Tv. “Sta andando bene, molto meglio delle aspettative”, ha detto invece la manager parlando del paywall introdotto dalla fine dello scorso mese di gennaio sul sito del Corriere della Sera. “Abbiamo superato abbondantemente i 30 mila membri”, ha spiegato, precisando che sull’iniziativa, essendo il gruppo il primo tra i quotidiani generalisti ad averlo avviato “difficile dare delle aspettative”. “Rispetto a quello che abbiamo pianificato siamo abbondantemente sopra l’obiettivo dell’anno. Siamo soddisfatti di come sta andando”.

Sul fronte della raccolta pubblicitaria del mese di aprile i dati sono in linea con il 2015. “Avremo un’idea di come va il semestre con l’approvazione dei risultati completi del primo trimestre nel Cda dell’11 maggio. Per ora siamo in linea con il piano per quello che vediamo”.

Sull’ipotesi aggregazioni con altre realtà editoriali come Il Sole 24 Ore o Poligrafici, Cioli ha detto che Rcs non ne ha bisogno. La società “ha un piano che è ‘stand alone'”, di sviluppo autonomo. “C’è un tempo per ogni cosa. In questo momento abbiamo bisogno di consolidare la solidità dell’azienda”, ha detto parlando però di possibili valutazioni su opportunità future. “E’ chiarissimo da quello che abbiamo detto in più occasioni che il focus oggi è realizzare il piano industriale”, ha aggiunto Costa. “Ragionamenti così sono prematuri. Potranno avere o meno interesse. Ma non in questa fase”, ha precisato. “La società è orientata nel conseguimento degli obiettivi del piano. Questo aspetto va verificato nei fatti, chiediamo che il mercato valuti la società sulla base della coerenza delle azioni che mette in campo. Importante sgombrare il campo da pregiudizi legati a fasi precedenti. Rispondiamo e risponderemo con i fatti”.

Leggi o scarica il comunicato stampa (.pdf), disponibile sul sito Rcsmediagroup.it