Un fermo no alla riduzione degli spazi informativi curati dal Tg3. E’ quanto ribadisce l’assemblea del telegiornale della terza rete Rai in una nota diramata nel pomeriggio, nella quale si specifica come sia avvertita come necessaria “una riforma generale dell’offerta informativa” del servizio pubblico, ma “ricorda all’azienda la professionalità, la capacità di sperimentare linguaggi e temi, le competenze specifiche e le esperienze che le giornaliste e i giornalisti hanno acquisito sul campo”.“La credibilità della nostra testata è stata conquistata negli anni attraverso la capacità di raccontare il centro e le periferie dell’Italia e del mondo e le realtà più marginali”, scrivono i giornalisti. “Accettiamo la sfida. Siamo pronti a mettere a disposizione del canale il prodotto che ogni giorno realizziamo con risorse e mezzi purtroppo sempre più carenti”.
“In quest’ottica, però, non accetteremo eventuali modifiche di palinsesto che prevedano riduzione di spazi informativi curati dal Tg3, in assenza di un confronto sul futuro assetto dell’informazione che coinvolga la testata e la rete. Le edizioni e le rubriche, come ad esempio Fuori Tg, che da sempre svolgono ruolo di servizio pubblico e che spesso raggiungono i livelli di ascolto più alti della Rete 3, vanno casomai potenziate. Le voci insistenti, nei corridoi di viale Mazzini, parlano di una striscia giornaliera prodotta dalla rete che cancellerebbe di fatto la nostra rubrica. Noi, a questo, con fermezza diciamo no”.
“Anzi”, concludono “l’assemblea del Tg3 candida la testata a diventare protagonista dei nuovi progetti informativi previsti dai palinsesti del nostro canale di riferimento. Come dire: la titolarità dell’informazione deve essere di competenza delle giornaliste e dei giornalisti del Tg3”.