Il successo dell’exit contro il remain? In parte è attribuibile alla bravura dei comunicatori, a partire dall’ex sindaco di Londra

Condividi

Cristiano Draghi – La comunicazione dopo-Brexit. Pur avendo come tema ufficiale “Il dialogo”, la terza edizione di InspiringPr, l’evento promosso da Ferpi e organizzato da Ferpi Triveneto a Venezia, è anche il primo momento di riflessione sulla comunicazione dopo lo shock del 23 giugno.  Se n’è avuto subito l’eco nel saluto introduttivo di Patrizia Rutigliano, presidente Ferpi, che ha attribuito alla bravura dei comunicatori – a partire dall’ex sindaco di Londra Boris Johnson – almeno parte del successo dell’exit contro il remain. Circa 200 i presenti a IspiringPr (180 l’anno scorso), in gran parte professionisti della comunicazione, molti studenti. Alle 10,45 l’inizio dei lavori con una performance di Alberto Toso Fei su “Il dialogo ai tempi della Serenissima: bizantinismi, confronti, scontri”, assai adeguato alla sede dell’evento, la splendida Scuola Grande di San Giovanni Evangelista.

L’intervento di gran lunga più applaudito nella prima parte è stato quello di un non-comunicatore:  il giovane ricercatore barese Nicholas Caporusso che ha realizzato dbGlove, un guanto con cui i sordociechi possono comunicare con altre persone utilizzando il palmo della mano come se fosse la tastiera di un computer, secondo il linguaggio Malossi, ideato proprio da un sordocieco.
L’imprenditore più citato come esempio è invece stato Adriano Olivetti, ricordato sia da Luca Primavera, chief communication officer della Zambon di Vicenza e della Fondazione Zoe che opera a livello locale, che da Maria Cristina Gribaudi, amministratore della Keyline spa e ora anche presidente della Fondazione Musei civici veneziani.
Alla stessa Gribaudi si deve un caldo appello europeista post-Brexit, come imprenditrice, ma anche madre di sei figli ‘espatriati’. Al dialogo via social fra le Nazioni è stato invece dedicato l’intervento di Antonio Deruda, consulente di comunicazione digitale, che ha ricordato come oggi basti un selfie (quello del console britannico accanto a un giornalista turco anti-Erdogan), a scatenare una crisi diplomatica.
L’accenno più polemico è stato quello di Bruno Bertero, direttore marketing di Turismo Friuli Venezia Giulia, che ha lanciato una stoccata verso chi realizza progetti di marketing rigidi, “dimenticando che i nostri territori sono fatti di persone” e ancorati al “turismo di visitazione” mentre oggi bisogna parlare di “turismo di motivazione”.
Se al dialogo nelle organizzazioni per la scoperta delle proprie capacità è stato dedicato l’intervento di Giovanna Tinuin,  al successo internazionale di una manifestazione come la Barcolana di Trieste è stato invece dedicato quello del suo organizzatore,  Mitja Gialuz.
Una vera newsroom ha invece aperto sul posto Daniele Chieffi, digital pr di Eni. Una volta sul palco, Chieffi è stato l’unico a occupare il suo tempo (dieci minuti come tutti gli altri, secondo le rigide regole di InspiringPr) con considersazioni più teoriche che pratiche. “Il web”, ha detto, “rende la costruzione del significato un processo collettivo e partecipato”, e “la comunicazione oggi rende necessarie competenze di psicologia cognitiva e sociologia della comunicazione”.

Bruno Mastroianni
Bruno Mastroianni

Applausi, nella seconda parte di InspiringPr, anche per Carmen Sergi, blogger e volontaria di Save the Children, che ha raccontato la sua esperienza fra i migranti a Lesbo (“Non esistono ostacoli né culturali né linguistici che possano fermarci”) e per Bruno Mastroianni, docente di media relations alla pontificia università della Santa Croce e portavoce dell’Opus Dei, che ha analizzato il modello comunicativo di papa Francesco (“L’autorevolezza è questione di sostanza”).
Ha fatto colpo sul pubblico anche l’intervento di Vera Gheno, account Twitter dell’Accademia della Crusca, che vede i social di un’istituzione del genere (47400 follower Twitter, 300mila fan su Facebook) non solo come servizio di consulenza, ma anche come strumento per la formazione degli utenti, ricordando che l’errore (anche il po’ scritto con l’accento o qual è con l’apostrofo) può danneggiare a fondo la comunicazione. Sempre Gheno ha sottolineato come l’ironia e l’autoironia siano elementi importanti di una comunicazione efficace: “La cultura non è a compartimenti stagni e ridere non è un’onta”.
Se infine Paolo Volpe, consulente e formatore, ha occupato i suoi dieci minuti con una performance su quello che chiama Human Interior Design (da lui ascoltiamo il neologismo ‘parallelarlo’ per mettere in parallelo), molto più vicino al mondo dell’informazione è stato Daniele Bellasio, caporedattore, social media editor e blogger del ‘Sole 24 Ore’, che invocando con un certo spirito Helenio Herrera ha affermato che per comunicare in modo efficace bisogna “pensare veloce, agire veloce, giocare veloce”, ma anche “essere socievoli”, ricordando che sul web anche nell’informazione c’è sempre un pizzico di intrattenimento. A lui forse la palma delle battute più apprezzate: “Anche i commercialisti (riferito al pubblico tipico dei quotidiani economico-finanziari) hanno un’anima”, e “Due personaggi importanti, ora tutti e due extracomunitari” riferendosi a Obama che incontra il principe William.
A evento finito (appuntamento l’anno prossimo, forse un po’ prima in calendario per evitare il gran caldo di questi giorni), alla richiesta di un parere, un esperto di relazioni pubbliche come Toni Muzi Falconi risponde: “Evento ottimo, un po’ più strutturato rispetto all’anno precedente (lasciando capire che a lui paceva meno strutturato: ndr). La storia più coinvolgente: quella del ragazzo inventore della mano-tastiera. Ce ne fossero, di incontri come questo, per mettere un po’ d’ordine nel disordine in cui viviamo”.